
Festa dei Ceri da ricordare Presenze-record pure on line Spettatori anche dagli Usa
Archiviata l’euforia e la spensieratezza della Festa dei Ceri nelle sue varie espressioni, la città è ritornata gradualmente nella sua dimensione di “città del silenzio”, cantata da scrittore e poeti.
Alle spalle resta il ricordo di giornate indimenticabili, grazie anche al contesto di una ritrovata serenità dopo il condizionamento degli anni della pandemia.
Edizione da record non solo per le presenze, ma anche per i dati relativi a quanti, non potendo esserci in prima persona a Gubbio, l’hanno apprezzata collegandosi in streaming ai siti internet di Trg (www.trgmedia.it) ed Arancia Live (www.arancialive.com).
Queste le cifre cumulative del mese di maggio: utenti 290.783 (Trg 175351, Arancialive 115432) per un totale di 645.937 visualizzazioni (Trg 374672, Arancialive 271265).
Significativa le lettura delle provenienze, che coinvolgono in pratica vecchio e nuovo continente.
L’Italia fa la parte del leone (92,73%), seguono poi Usa (2,06), Norvegia (1,45), Portogallo, Bulgaria, Polonia, Albania, Irlanda, Messico, Austria, Argentina, Giappone,Indonesia, Russia, Emirati Arabi, Turchia, Svezia e Israele.
Un bilancio della Festa dei Ceri che resta gratificante, nonostante un paio di episodi che fanno ancora discutere e che hanno prodotto polemiche.
Il primo è legato alla decisione del Gramas (Grandi Macchine a Spalle) che al termine di un percorso durato oltre dieci anni, fatto di esami che non finiscono mai, con lettera arrivata a ridosso del 15 maggio, ha chiuso in faccia alla Festa dei Ceri la possibilità di “rientrare” nella “rete” e gratificarsi del riconoscimento di bene immateriale Unesco. Le istituzioni ne hanno preso atto, decidendo di troncare un rapporto improntato più sul piano della subordinazione che su quello della pari dignità.
L’altro invece riguarda una ricostruzione della Festa da parte dello psichiatra Alessandro Meluzzi bollata dal primo cittadino Stirati "di un’inaudita volgarità, oggettivamente e gratuitamente lesive dell’immagine della Festa dei Ceri e della città di Gubbio".