“Ferite difficili“, innovativo piano di cure in ospedale

Le tecniche seguite dalla struttura di Angiologia .

SPOLETO Si chiamano Vulnolight e Vulnofast le tecniche utilizzate nella struttura di Angiologia dell’ospedale San Matteo degli Infermi per il trattamento delle lesioni e delle cosiddette “ferite difficili“. In sostanza l’innovativo programma di cura prevede l’utilizzo della terapia fotodinamica tramite lampada Vulnolight e medicazione avanzata Vulnofast. "Tale terapia - spiegano la responsabile di Angiologia, Francesca Falcinelli, e Nadia Brunetti, che segue i pazienti affetti da lesioni difficili ed ulcere croniche – trova applicazione nel trattamento di lesioni difficili infette da germi antibioticoresistenti o in pazienti con allergie ad antibiotici eo impossibilità ad effettuare antibioticoterapia per patologie concomitanti". Le “ferite difficili“ rappresentano un problema sanitario di interesse sociale ed economico in continua crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione. La loro localizzazione più frequente è a livello degli arti inferiori. La terapia fotodinamica (Pdt) utilizzata dallo staff della struttura di Angiologia dell’ospedale di Spoleto si basa sull’azione fisica di un agente fotosensibilizzante attivato dalla luce visibile. La lesione viene pulita, quindi viene applicata una soluzione che si lega alla membrana dei germi. "I vantaggi della Pdt - spiegano le due professioniste – sono numerosi: dalla rapida riduzione della carica microbica fino ad un’accelerazione dei processi di guarigione delle lesioni e delle ulcere infette".