"Ex ospedale, stringere i tempi". I sindacati: sia la Casa della salute

Cgil, Cisl e Uil rilanciano dopo il finanziamento da 12 milioni per il recupero: subito la commissione

"Ex ospedale, stringere i tempi". I sindacati: sia la Casa della salute

"Ex ospedale, stringere i tempi". I sindacati: sia la Casa della salute

Che fine hanno fatto i 12 milioni di euro per il recupero dell’ex ospedale previsti nell’accordo per lo sviluppo e la coesione sociale sottoscritto col Ministero? Mentre le condizioni dell’ex ospedale continuano ad essere fatiscenti i sindacati di Cgil, Cisl e Uil rilanciano l’annosa questione: "Ora i tempi sono maturi", e chiedono alla Regione di convocare la commissione "per definire le migliori soluzioni per un immobile che deve essere recuperato alla sua funzione sociale". È passato più di un mese dal 9 marzo, data in cui veniva sottoscritto l’accordo per lo sviluppo e la coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Umbria, accordo che prevede, tra le altre cose, il finanziamento di 12 milioni di euro per il recupero dell’edificio dell’ex ospedale San Florido. I sindacati hanno sempre spinto affinchè all’interno dell’edificio, nel cuore del centro storico, venisse realizzata la cittadella della salute, mentre una prima casa della comunità sta sorgendo in via Vasari.

Ma andiamo per gradi: "Nel settembre 2023 – scrivono in una nota Barbara Mischianti (Cgil), Antonello Paccavia (Cisl) e Sandro Belletti (Uil) - a seguito della nostra petizione consegnata al presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, la III commissione consiliare regionale aveva condiviso la volontà di dare seguito all’idea di recupero dell’ex ospedale ed era stato preso un impegno a riconvocare a Città di Castello la commissione stessa con la partecipazione dell’assessora Paola Agabiti". Nel mentre è poi intervenuto lo stanziamento delle risorse per il recupero del bene, ed ora i sindacati ritengono che i tempi siano finalmente "maturi per convocare la commissione e rispondere alla richiesta di audizione, per definire le migliori soluzioni per un immobile che deve essere recuperato e che deve tornare alla sua funzione sociale, evitando di duplicare contenitori con spreco di risorse e suolo". Il riferimento è alla costruenda casa di comunità in via Vasari al centro sociale Madonna del Latte dove sono partiti i lavori per la realizzazione: una soluzione che però non trova d’accordo né i sindacati né altri rappresentanti politici o di associazioni del territorio che criticano la "location", all’interno del quartiere Madonna del Latte. Dovrebbero convergere qui medicina generale, pediatria territoriale e le specialistiche a maggiore impatto sociale (cardiologia, diabetologia…) e la Centrale Operativa Territoriale, in cui operano infermieri che hanno il compito di gestire i flussi di ingresso e uscita dei pazienti nei diversi percorsi assistenziali.