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Espenhahn in carcere In Germania sconterà 5 anni per omicidio colposo

La decisione a 16 anni dal rogo di Torino, che uccise 7 operai. Concessa la semilibertà all’ex amministratore delegato di Ast. Boccuzzi: "Abbiamo dovuto aspettare troppo".

Espenhahn in carcere In Germania sconterà 5 anni per omicidio colposo

Harald Espenhahn, all’epoca amministratore delegato di ThyssenKrupp-Ast, finisce in carcere di Germania a ormai quasi 16 anni dal rogo di Torino, che nel dicembre 2007 costò la vita a sette operai. Il manager, che era a capo di Acciai speciali Terni da cui dipendeva la fabbrica torinese, sconterà 5 anni di carcere in semilibertà (dormendo in prigione) per omicidio colposo. Espenhahn era stato condannato in Italia a 9 anni e 8 mesi di reclusione (la pena più alta tra i sei condannati per la tragedia, manager e funzionari della mutinazionale), per poi appellarsi alla magistratura tedesca. Tra i primi commenti quello di Antonio Boccuzzi, operaio sopravvissuto all’incendio e poi diventato parlamentare del Pd: "Dopo 5726 giorni il signor Harald Espenhahn, dopo tanto correre, scappare dalla giustizia ha varcato la soglia del carcere. Non è un risarcimento, non è vendetta. È solamente l’unico epilogo che si sarebbe già dovuto compiere da tempo". Per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, "si è finalmente concluso l’iter di riconoscimento da parte della Germania, come richiesto dal Ministero della Giustizia italiano, della sentenza di condanna". "Non siamo contenti perché in confronto a ciò che gli imputati meritavano non è nulla" dichiara Rosina Platì, mamma di uno degli operai deceduti. Alla Corte europea di Strasburgo è ancora pendente il ricorso delle famiglie contro Italia e Germania per i ritardi nel procedimento di esecuzione. Le condanne definitive della Cassazione risalgono al 2016. I dirigenti italiani condannati andarono in carcere; Espenhahn, cittadino tedesco, poteva scontare la pena nel suo Paese. Cinque anni è il massimo previsto dalla legislazione germanica per questo reato. Nel 2020 un tribunale locale ratificò la sentenza italiana e lo scorso maggio la Corte di Karlsruhe ha respinto un reclamo della difesa. Riduzione a 5 anni da scontare in semilibertà anche per il manager tedesco Gerald Priegnitz, condannato a 6 anni e 3 mesi in Italia. Nel novembre scorso, dopo qualche sconto, è tornato libero. Ste.Cin.