
L’assessore Morroni
L’appello lanciato dagli agricoltori e dalle associazioni venatorie, dopo anche le ultime manifestazioni di piazza, non è caduto nel vuoto. In Umbria arrivano novità in materia di caccia al cinghiale. Questo per contrastare l’emergenza della pesta suina africana, trasmessa dai selvatici anche a causa della loro proliferazione incontrollata, spesso problematica anche per la collettività cittadina. Il decreto agricoltura, poi convertito in Legge, ha stabilito infatti che fino al 31 dicembre 2028 la caccia di selezione potrà andare avanti da un’ora prima del sorgere del sole fino alla mezzanotte, e non più fino a un’ora dopo il tramonto. Immutato invece il periodo, che va dal primo giugno 2024 al 30 aprile 2025.
Tra le novità introdotte dalla Giunta regionale nel Calendario venatorio 2024-2025, dopo gli incontri degli assessori Roberto Morroni (agricoltura) e Luca Coletto (sanità) con le organizzazioni agricole e quelle dei cacciatori, anche la possibilità del "foraggiamento attrattivo" e di ricorrere a quanto previsto dal Piano straordinario di contenimento della fauna selvatica: per la caccia di selezione si potrà quindi fare uso ad esempio di reti, gabbie, trappole, archi, ottiche termiche, telecamere, richiami vivi e così via.
Per quanto riguarda la stagione venatoria vera e propria, nei giorni scorsi la Regione sempre sulla scorta della conversione del decreto Agricoltura ha anche anticipato dal 20 al 2 ottobre il via della caccia al cinghiale, con stop previsto non più il 19 gennaio ma il 30 gennaio. Calendario immutato per tutte le altre specie cacciabili.