Edificio scolastico: viaggio nel cantiere. Sopra le aule, sotto la Gubbio romana

Durante i lavori sono emersi importanti reperti che saranno valorizzati. Misure anti-sismiche all’avanguardia

Edificio scolastico: viaggio nel cantiere. Sopra le aule, sotto la Gubbio romana
Edificio scolastico: viaggio nel cantiere. Sopra le aule, sotto la Gubbio romana

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica il comune di Gubbio sta facendo grandi passi in avanti. Tra i progetti portati avanti dall’amministrazione rientra anche quello dei lavori di ammodernamento sismico dell’Edificio scolastico in via Perugina. I lavori sono iniziati a maggio 2022 e, dopo il ritrovamento di

reperti di epoca romana, hanno subìto un ovvio rallentamento. Nella giornata di lunedì si è svolto un sopralluogo al quale hanno partecipato il sindaco Stirati insieme all’assessore comunale Piergentili e l’assessore regionale Paola Agabiti. Erano presenti anche l’ingegnere Lorena Ragnacci direttore dei lavori e Giorgio Postrioti, responsabile della Soprintendenza. Si tratta di un cantiere, quello dell’Edificio scolastico, che ricopre particolare importanza sì per i reperti che sono riemersi, ma anche per l’innovativo sistema antisismico che è stato scelto per mettere in sicurezza l’immobile.

In sostanza, si vuole separare la

fondazione dal resto della scuola, inserendo degli isolatori sismici che, in caso di terremoto, riescono a smorzare lo spettro sismico: l’edificio traballerà molto ma rimarrà sempre sicuro. "L’Edificio scolastico – spiega il direttore dei lavori Lorena Ragnacci – è stato progettato in classe d’uso 4, fattore che gli permette di entrare nel mondo degli edifici strategici, in modo tale da poter essere utilizzato come base per la Protezione Civile in situazioni d’emergenza". Sotto la scuola, una bella fetta della Gubbio romana. Tutto parte dalla strada basolata – una delle strade che all’epoca portavano al cuore della città – intorno alla quale sono state trovate testimonianze di domus possedute da ricche famiglie: vasche per la raccolta dell’acqua, pozzi, ma anche resti di pavimenti, murature e colonne. E i reperti emersi, che fine faranno? "Innanzitutto – chiarisce Postrioti della Soprintendenza – sono già stati tutti catalogati, misurati e pronti per essere pubblicati. I reperti, che saranno poi ricoperti dai pavimenti della scuola, saranno comunque accessibili per la manutenzione ma non per le visite, grazie a delle botole motorizzate che permettono di valutare lo stato dei ritrovamenti".

Un cantiere, dunque, che può segnare un precedente importante, sia per la conservazione delle opere ritrovate che per l’operazione antisismica.