REDAZIONE UMBRIA

Fernando, "è tempo di andare in pensione"

La rivendita di Carnevali in viale Centova è in vendita, ma nessuno si è ancora fatto vivo. Tra i clienti, docenti e appassionati di fumetti

E’ in vendita l’edicola di viale Centova, adiacente al Captini: il titolare va in pensione

Perugia, 9 settembre 2020 - Chiude i battenti perché è arrivato all’età della pensione. Non c’entra la crisi della carta stampata o altro nella decisione di dire basta, "a malincuore", a quello che è stato un mestiere che ha sempre fatto con passione e competenza. Fernando Carnevali a sett’anni suonati, un passato da fioraio, ha deciso che è arrivato il momento di lasciare la piazza... anzi l’arteria di viale Centova dove dal ’91 ha fatto l’edicolante, distribuendo riviste, giornali, figurine, libri e gadget a generazioni di clienti e studenti. Il chiosco , adiacente al Politecnico Capitini, a due passi dallo stadio Curi e da via Cortonese, è in vendita da tempo. Ma nessuno si è fatto avanti con una proposta. Così Fernando aspetta un altro mese e poi chi s’è visto s’è visto. "Ormai ho preso una decisione e non posso tornare indietro – spiega – . Anzi, se fosse stato per mia moglie avrei dovuto chiudere anche prima". Signor Fernando, le mancherà l’edicola? "Altro che. Era un pezzo della mia vita. Questo mestiere o lo fai per passione o sennò è meglio lasciare perdere". Come vanno gli affari? "Qui vanno bene. Grazie anche ad una posizione strategica, alla vicinanza della scuola e a tanti clienti affezionati". Lei comunque negli anni si è ricavato anche un serbatoio di nicchia... "Sì è vero, soprattutto nel ramo del fumetto. Va molto bene anche il settore dei libri con i saggi e i romanzi. Fumetti e libri sono sempre stati la mia passione, quella che mi ha anche spinto ad abbandonare il mestiere di fioraio". Il vostro lavoro è un po’ una missione, l’abbiamo visto nei giorni tremendi del lockdown. Quasi tutto sbarrato, voi aperti: uno spiraglio nel buio. "Guardi, l’ho fatto senza alcun rammarico e lo rifarei mille volte. Come ho avuto già occasione di dire, ribadisco che per me e per la categoria è stato motivo d’orgoglio: si chiama etica del lavoro". Ma quanto le piace il suo mestiere? "Tantissimo" Cos’ha di così speciale? "Mi piace stare in mezzo ai libri, alle notizie, ai fumetti, ma anche alla gente. Qui è un via vai continuo: si parla di sport, si discute, si ride, faccio consulenza" Ci sarà qualche lato negativo! "Certo, bisogna lavorare sodo, ma senza esagerare. Le ferie te le devi guadagnare. Acqua, neve e vento se stai male prendi una tachipirina e vieni ad aprire". Fernando, ma la gente legge? "Legge, ma in maniera diversa. Alterna la carta stampata all’online e ai social. I giovani, invece, non leggono più. Qui passano mille ragazzi al giorno. Nessuno compra più un giornale a differenza di quindici anni fa, quando i quotidiani andavano via come il pane". Il suo chiosco è in vendita: qualche contatto? "Tutto tace" Perché secondo lei? "Perché alle giovani generazioni certi lavori non piacciono più". Silvia Angelici