E78 e Guinza, una lite senza fine: "Il territorio non va devastato"

Preoccupano le strade di collegamento in entrata e uscita dalla galleria. I comitati: ’Scelte da condividere’

E78 e Guinza, una lite senza fine: "Il territorio non va devastato"

E78 e Guinza, una lite senza fine: "Il territorio non va devastato"

"No a un progetto che devasta i territori": a gridare con una voce sola sono le valli di Umbria e Marche, i due versanti della Galleria della Guinza che saranno solcati dalla Fano-Grosseto. Con la consegna dei lavori al traforo avvenuta un mese fa, si è riacceso forte il dibattito attorno alla strada, sempre più spesso al centro di incontri pubblici. L’ultimo in ordine di tempo si è svolto venerdì 22 marzo a Mercatello (Pesaro Urbino) promosso dai comitati "Voce della Valle" e "Valle del Lama" con numerosi cittadini partiti dal territorio tra San Giustino e Città di Castello, interessato dall’eventuale passaggio (ancora in fase di progettazione).

Una sala gremita di persone per un dibattito di confronto che ha visto numerosi interventi anche di natura tecnica, tra proiezioni, mappe dei territori, ipotesi progettuali, immagini col drone delle due valli viste dall’alto. L’unico punto fermo resta la galleria della Guinza sulla quale è stanziato un investimento di 150 milioni di euro e l’apertura al traffico prevista nel 2026. Il costo di tutta l’arteria a due corsie da Santo Stefano di Gaifa all’Alta Valle del Tevere è di 3,5 milioni di euro di cui circa 500 milioni solo per il raddoppio della galleria della Guinza (per ora non previsto). Le questioni che preoccupano molto i territori sia della valle di Mercatello che dell’Altotevere sono le strade di collegamento in entrata e uscita dalla galleria: nel territorio di San Giustino la sp 200 è caratterizzata da frane ed è molto stretta soprattutto in alcuni punti. "Dove sono i finanziamenti? Che senso ha aprire la galleria senza una strada che possa far trafficare i mezzi?".

Poi c’è la questione del tracciato che il commissario Anas Simonini vuole percorrere tra San Giustino e Città di Castello, indirizzandosi su un’ipotesi (Colle Plinio-Passerina-Vallurbana) che non è quella condivisa a suo tempo coi sindaci. A tal proposito a rappresentare le preoccupazioni dei cittadini di San Giustino c’erano i candidati a sindaco Stefano Veschi e Fabio Buschi che, seppur con accezioni diverse, si sono schierati a difesa dei territori che saranno "devastati se il progetto definitivo sarò quello attualmente sul tavolo di Anas". Infine un appello univoco: "Ripartire dal tratto di collegamento umbro e coinvolgere le comunità locali, per un progetto condiviso".