REDAZIONE UMBRIA

È pieno il Sacco di Burri . Oltre 5.300 visitatori nei 4 giorni in Cattedrale

La grande opera del Maestro esposta sopra l’abside conquista i tifernati ma anche tanti turisti. Diocesi e Fondazione: "Successo oltre le attese" .

È pieno il Sacco di Burri . Oltre 5.300 visitatori nei 4 giorni in Cattedrale

Il grande Sacco di Burri esposto per quattro giorni sopra l’altare della Cattedrale

Più di 5mila 300 persone in quattro giorni hanno varcato la soglia della Cattedrale per ammirare il Grande Sacco di Burri. La Fondazione e la Diocesi parlano di "un successo che ha superato ogni aspettativa" che ha caratterizzato i quattro giorni, dal 7 al 10 novembre, di celebrazione degli 800 anni dell’impressione delle Stimmate di San Francesco, un progetto nato dalla sinergia Diocesi - Fondazione Burri con un programma di eventi che ha visto arte, musica e spiritualità unite in un unico progetto. L’enorme Sacco di Alberto Burri, realizzato nel 1969 come fondale scenografico del primo atto del dramma di Ignazio Silone, "L’avventura di un povero cristiano", esposto nella Basilica Cattedrale, ha richiamato un flusso continuo di visitatori. Sotto gli occhi dei volontari de "Le Rose di Gerico", che hanno vigilato in Duomo (anche per ovvi motivi di sicurezza dato il valore dell’opera), sono sfilate migliaia di persone - esattamente 5 mila 336 in quattro giorni - tra cui molti giovani. "Tutti sono rimasti colpiti dalla bellezza dell’opera di Burri incastonata nella ricca architettura della Basilica, tra le rinascimentali decorazioni pittoriche che narrano le santità tifernati". Il Sacco di Burri esposto nell’insolita cornice religiosa è stato fotografato da migliaia di persone che hanno pubblicato i propri scatti nei canali social creando un circuito di like e condivisioni che ha superato ogni aspettativa: il binomio arte contemporanea e sacra è stato apprezzato e commentato da utenti di tutto di mondo che hanno avuto modo di conoscere non solo l’arte del maestro, la bravura musicale della Schola Cantorum "Anton Maria Abbatini" e dell’Orchestra Oida di Arezzo nel concerto finale, ma anche la bellezza della Basilica Cattedrale e della città. E se da ieri, con lo smontaggio del grande Sacco di Burri, il Duomo sembra tornato alla sua sacra normalità in vista della celebrazione dei Santi patroni di oggi, il ricordo di questi quattro giorni difficilmente svanirà, non solo nella mente degli organizzatori, ma anche dei tantissimi tifernati che hanno partecipato. "Probabilmente mai così tanti tifernati, in così pochi giorni, hanno ammirato da vicino un’opera del maestro Burri mostrandola, attraverso i propri canali social, a tutto il mondo con quel pizzico di orgoglio che sarebbe sempre auspicabile", dice la Fondazione.