
Disturbi dell’attenzione nei bambini "A Orvieto la sede regionale dell’associazione che se ne occupa"
Potrebbe diventare Orvieto la sede regionale dell’associazione italiana per i disturbi di attenzione e iperattività, una patologia in forte crescita che ha una incidenza stimata fino al 5% tra i bambini in età prescolare. Il professor Michele Margheriti, docente di Psicologia dell’educazione all’università di Perugia e presidente nazionale dell’Aidai ha infatti proposto agli organismi della stessa associazione di individuare Orvieto come la sede umbra di Aidai, in particolare all’interno del il Centro Vertumno della cooperativa sociale “Il Quadrifoglio“ è da anni impegnato nella diagnostica e nel trattamento dei bambini e ragazzi con tale disturbo. Si tratta di una realtà qualificata e accreditata dalla Regione, costituita da una équipe multidisciplinare come neuropsichiatra infantile, neuropsicologi, neuropsicomotricista, logopedista, psicoterapeuti, educatori che si avvale di consulenze autorevoli tra cui quella dello stesso Margheriti. In Umbria ci sarebbero poco meno di tremila bambini con questo disturbo e molti casi si segnalano anche nell’Orvietano. "Generalmente – spiega Margheriti – l’Adhd associa tre persistenti sintomatologie: disattenzione, iperattività, impulsività. Se l’iperattività decresce con l’adolescenza, passa in primo piano la distraibilità, aprendo le porte ad un possibile fallimento scolastico. Non è che i bambini affetti da Adhd non siano in grado di imparare, ma incontrano difficoltà a scuola a causa della scarsa capacità di organizzazione, dell’impulsività e iperattività, della disattenzione e della distraibilità. Per un bambino affetto da questo disturbo la scuola è l’ambiente più critico".
Cla.Lat.