Fermento ad Orvieto intorno ai temi della sanità e alla sorte del Distretto sanitario che, nell’ipotesi del futuro piano sanitario regionale, si prevedeva di accorpare con quello di Terni. Le migliaia di firme raccolte contro questa ipotesi dal Comitato orvietano per la salute pubblica e la mobilitazione di alcuni sindaci hanno in realtà spinto Regione ed Asl ad avanzare, almeno come ipotesi ancora sulla carta, la proposta di mantenere il Distretto, ma accorpandone la direzione con quella dell’ospedale. Una prospettiva ancora vaga sulla quale ora i sindaci chiedono però un approfondimento. I primi cittadini della zona sociale 12 hanno chiesto un incontro alla direzione della Asl per approfondire il progetto pilota di integrazione tra Distretto e ospedale, nella consapevolezza delle differenze che esistono tra i servizi territoriali e la gestione del ’Santa Maria della Stella’. Nel frattempo la petizione del Comitato sta per raggiungere la soglia delle 4mila firme e si stanno raccogliendo numerose adesioni anche in diversi comuni del Lazio, che ricadono nell’area di competenza dei servizi sanitari orvietani. Sabato scorso il Comitato ha presentato il proprio gruppo dirigente che è costituito dalla presidente Emma Scanu, da Carlotta Tedeschini, da Alessandro Federici e da Carla Bracaccia. Dopo le illazioni delle settimane scorse, alimentate anche dal sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, di muoversi per finalità politiche a favore del centrosinistra, i responsabili del Comitato hanno intanto ribadito di essere un movimento apartitico che non prenderà alcuna posizione alle prossime elezioni regionali. Lo stesso Comitato è nato per ribadire la necessità di mantenere nella propria autonomia il Distretto sanitario ed anzi potenziarlo in termini di risorse e personale. La petizione, anche on line, proseguirà fino ad ottobre.
Cla.Lat.