"Disdette, ansie e confusione Queste nuove regole ci rovinano"

I ristoratori avevano rialzato la testa. Ma con le ultime norme il comparto è penalizzato. Già registrato un calo del 15%

Equivoci, paure, incertezze, prenotazioni che saltano, problemi al quadrato: l’introduzione del super Green pass (che poi altro non è che il certificato che attesta le due avvenute vaccinazioni) è un’altra mazzata per il comparto della ristorazione. E i titolari dei locali non ne fanno mistero. "E’ una gran confusione – ammette il presidente regionale della Fiepet-Confesercenti – Giobi Zangara –. Molti ragazzi non sono ancora vaccinati, questo crea ricadute a catena sulle famiglie, che senza figli non ci vanno al ristorante. ma c’è anche un problema legato alla comunicazione: molte persone non ci capiscono più niente con tutti questi nomi. Super Green pass? Che cosa è? Un nuovo certificato?. Alcuni clienti, pur avendo terminato il ciclo vaccinale ed essendo già muniti di carta verde regolare, pensano che quella rafforzata si ottiene solo con le tre dosi e vanno nel panico perché pensano che il loro certificato non sia più valido. La gente – prosegue Zangara, titolare de Il Papiro - è tornata all’asporto e non esce più di casa. La banchettistica e gli eventi sono di nuovo un disastro. Tante famiglie non sanno come muoversi. Caso concreto: un amico che doveva festeggiare il compleanno del figlio di 12 anni non può più farlo, perché il ragazzino non è stato ancora vaccinato. A noi ci annienta questo stato di cose".

"Uscendo fuori dalle dinamiche e dalle ragioni che spingono o meno la gente a vaccinarsi, è molto probabile che all’interno di gruppi turistici, amici o famiglie c’è qualcuno che non è ancora immunizzato. Questo – osserva Lina Angeletti - influisce negativamente sul settore, che era già stato penalizzato. Tanto per fare un esempio: un gruppo che si era prenotato per il 2 gennaio, da 40 posti e sceso a 25. Sia noi che i colleghi lavoriamo sempre sotto stress e sotto misura. Non siamo ancora neanche usciti con i menu di Natale e di Capodanno, troppa incertezza".

L’introduzione delle nuove regole ha causato un calo delle prenotazioni del 15%: parola di Enrico Guidi, titolare del Cantinone e presidente del Mio Umbria (Movimento imprese ospitalità). "Da un lato le disdette per cenoni e incontri aziendali causate dal mancato possesso della certificazione, dall’altro la paura che si è di nuovo diffusa tra la gente per una variante che è poco più di un raffreddore. Insomma non c’è pace. E noi siamo di nuovo in stand by".

Silvia Angelici