DANIELE MINNI
Cronaca

Disabile morta a Onelli La badante finisce agli arresti domiciliari E c’è un’altra indagata

La Procura mette sotto la lente anche la responsabile dell’istituto di cura

Disabile morta a Onelli  La badante finisce  agli arresti domiciliari  E c’è un’altra indagata
Disabile morta a Onelli La badante finisce agli arresti domiciliari E c’è un’altra indagata

di Daniele Minni

Secondo l’autopsia, le lesioni riscontrate sul corpo della donna disabile deceduta nella fazione di Onelli di Cascia non sarebbero causa della morte, ma la Procura della Repubblica di Spoleto ha disposto gli arresti domiciliari per la badante, di 68 anni, che quella mattina dette l’allarme al 118. Il reato contestato alla donna, residente in provincia di Rieti, rimane quello di maltrattamenti, ma la novità è che c’è una seconda indagata ovvero la responsabile dell’istituto della provincia Rieti a cui la signora deceduta era stata affidata dall’assistente sociale del Comune di residenza, nelle vicinanze di Roma. Gli inquirenti avrebbero effettuato perquisizioni sia nell’abitazione della badante sia in quella della responsabile dell’istituto.

La 68enne reatina già da un anno e mezzo accudiva, nella casa della frazione del comune di Cascia, le due donne disabili e affidate allo stesso assistente sociale che interrogato dalla procura avrebbe dichiarato di non essere al corrente del trasferimento nell’abitazione di Onelli. Al momento dell’intervento dei sanitari del 118 di Norcia, nella mattina del decesso, anche la seconda donna è stata ricoverata all’ospedale di Terni con evidenti segni sul corpo che hanno avvalorato l’ipotesi dei maltrattamenti. Le due donne infatti da quanto ricostruito vivevano in condizioni di estremo disagio.

L’abitazione era priva di energia elettrica ed è era riscaldata solo con una stufa a legna. Secondo la Procura i maltrattamenti sarebbero consistiti "sia nell’imposizione di condizioni abitative di estremo degrado e insalubrità sia nella pratica reiterata di percosse che avrebbero provocato le lesioni" delle due donne. Ma perché le due disabili, assegnate a un istituto di assistenza, si trovavano invece, da oltre un anno, in quell’abitazione di montagna isolata a circa mille metri di altitudine e senza adeguato riscaldamento? È su questo aspetto che gli inquirenti, coordinati dal pm Andrea Claudiani, dovranno fare chiarezza.

Le poche persone che vivono ad Onelli anche durante il periodo invernale parlano di una terza persona, un uomo che avrebbe raggiunto quasi quotidianamente le tre donne per portare viveri. Da chiarire inoltre la posizione del proprietario dell’abitazione perché, a quanto pare, non ci sarebbe alcun contratto di locazione. Chi percepiva la pensione delle due donne? Non si esclude quindi l’ipotesi che nell’indagine possano essere coinvolte anche altre persone.