
Sono trascorsi undici anni da quella notte infernale, il 29 dicembre 2010, quando il collasso dello scarico di superficie della diga di Montedoglio lasciò col fiato sospeso l’intero Altotevere, con milioni di metri cubi di acqua che in poche ore invasero il comprensorio a nord dell’Umbria. Quello di quest’anno, però, sarà un anniversario di speranza, con ottime notizie su due fronti.
Da una parte, infatti, l’acqua nell’invaso sta risalendo a visto d’occhio, grazie anche alle copiose precipitazioni che hanno caratterizzato il territorio in questo ultimo periodo dell’anno: le immagini di Montedoglio semi asciutto potrebbe essere così un ricordo del passato. Dall’altro, invece, c’è il ritorno dell’azienda a operare per la costruzione e la sistemazione dello sfioro. I lavori sono ripresi già d qualche settimana, grazie a un dissequestro a seguito della questione legata allo smaltimento degli inerti.
In questi giorni la ditta, infatti, ha effettuato una serie di opere ai conci e per i vertici di Eaut (Ente Acque Umbre Toscane) se i lavori proseguono con questo ritmo, i lavori potrebbero finire anche fra la primavera e l’estate prossima.