
Il Teatro dei Rustici di Monteleone d’Orvieto
Perugia, 7 aprile 2016 - La battaglia dei teatri in miniatura si combatte in Umbria, in due borghi separati da poco più di cinquanta chilometri di distanza. Da una parte c’è il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, che con i suoi 99 posti e l’architettura goldoniana è considerato "il più piccolo del mondo". Dall’altra, invece, c’è il Teatro dei Rustici di Monteleone d’Orvieto, nel Ternano, che di poltrone ne ha 96, tre in meno dell’edificio concorrente. «Se il riconoscimento del primato dipende dal numero delle sedute, il Teatro della Concordia è sicuramente più grande del nostro», afferma Elisabetta Guidantoni, assessore al Sociale e allo Sviluppo del Territorio del Comune di Monteleone d’Orvieto.
È lei che nei giorni scorsi ha ripreso in mano la questione, finita già in passato al centro di «un’amichevole controversia» tra i due paesi, per sollecitare qualche chiarimento dalle istituzioni competenti. «Vogliamo capire con quali criteri viene attribuito questo titolo – spiega l’assessore – e se c’è un iter per ottenere un’eventuale certificazione. Il nostro teatro è di certo tra i più piccoli d’Europa e un’attestazione ufficiale ci aiuterebbe a promuoverlo di più e meglio».
La vecchia amministrazione, ricorda la Guidantoni, «aveva fatto sopralluoghi e incontri per definire la vicenda ma poi tutto è finito nel dimenticatoio». Tranne lo ‘slogan’, che è rimasto saldamente incollato al Teatro della Concordia. «Non vogliamo scatenare una guerra né sottrarre il primato a nessuno. Chiediamo solo chiarezza», sottolinea la Guidantoni, che ha contattato il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e annuncia l’intenzione di rivolgersi anche alla Soprintendenza dell’Umbria. La partita, dunque, è più aperta che mai e si gioca sul numero delle sedute.
"Il nostro teatro è un gioiello ma ancora poco conosciuto. Se fosse riconosciuto ufficialmente come il più piccolo sarebbe una grande vittoria, oltre che un’ottima occasione per incrementare il turismo della zona», conclude. Il Teatro dei Rustici, che prende il nome dall’ Accademia Filodrammatica dei Rustici di cui era sede, nasce come granaio e viene messo al servizio dell’arte nel 1732. Oggi non è solo un prezioso epicentro culturale, ma anche un luogo scelto da tante coppie di innamorati per pronunciare il fatidico «sì». Oltre alla stagione teatrale, infatti, ospita anche numerosi matrimoni civili.