REDAZIONE UMBRIA

Degrado lungo il Tevere: "Il Bosco didattico è stato abbandonato"

Ponte Felcino, l’ex assessore Bazzarri e i volontari accusano Comune e Regione "Disinteresse e incompetenza su una realtà ambientale unica per Perugia" .

Degrado lungo il Tevere: "Il Bosco didattico è stato abbandonato"

"Lo hanno chiamato progetto di valorizzazione del Bosco didattico... Il bosco ne avrebbe bisogno, ma in questi anni gli investimenti in proposito sono stati del tutto assenti". Inizia così il lungo sfogo di Claudio Bazzarri ex amministratore del Comune di Perugia e anima storica e componente dell’associazione Amici e volontari del Bosco Didattico di Ponte Felcino a cui ha dedicato e dedica la propria vita. Bazzarri ha affidato ai social la propria amarezza per quanto promesso e mai mantenuto dall’amministrazione comunale e da quella regionale. E dopo aver illustrato la situazione per la realizzazione del ponte ("che doveva essere una semplice passerella per chi va a piedi e in bici ed è stato trasformato in un’opera mastodontica e impattante") elenca una serie di problematiche mai risolte.

"Si sarebbero dovuti fare i sentieri interni al Bosco per osservare e studiare le famiglie botaniche, le specie e le varietà delle piante – scrive -. Si sarebbe dovuto rifare una cartellonistica delle singole piante e delle famiglie botaniche, procedere alla sostituzione delle piante morte in 30 anni, in particolare nella serra delle succulente poliedro e tropicale e presso il rosarium. Si sarebbe dovuto fare il rifacimento dello spazio dedicato alle erbaceae perenni che da 4 anni è in totale disfacimento... ". Nulla, al momento non si è visto niente. "Avevano proposto l’abbattimento della serra tropicale – continua Bazzarri - Si sono ricreduti. Vogliono demolire il poliedro che ospita la vegetazione subtropicale perché quello esistente è piccolo, hanno proposto di spostare e di creare i ricoveri per gli animali esistenti, 15 tra anatre e oche, il pony, i pavoni e le 5 caprette. Abbiamo valutato negativamente il tutto – aggiunge – In pratica il posto individuato avrebbe comportato la distruzione di una famiglia botanica e cioè le oleaceae, olivi e arbusti vari. Ma in verità – è la constatazione amara di Bazzarri - il Comune di Perugia si è sempre disinteressato degli animali presenti al bosco didattico".

La nota dolente riguarda anche il Rosarium. "In sostanza, invece di portare a compimento e valorizzare l’originario ed esistente Rosarium – prosegue -, hanno proposto la sua distruzione. Non hanno presentato nessun progetto botanico, non capiscono che quei rosai hanno oltre 30 anni ed è un patrimonio botanico di grande valore, un nuovo roseto senza i rampicanti è tutto da ridere che non può essere gettato al macero come si vorrebbe fare. Da tutto ciò - conclude Bazzarri - si evince che l’incompetenza regna sovrana e si è considerato il Bosco didattico alla stregua di una semplice area verde".