Morte di Davide Piampiano, attesa per l'interrogatorio di Piero Fabbri

Ucciso dall’amico durante la battuta di caccia, l'inchiesta va a Firenze

Davide Piampiano

Davide Piampiano

Perugia, 30 gennaio 2023 - Il gip del Tribunale di Perugia, Piercarlo Frabotta, ha trasmesso il fascicolo dell’indagine sulla morte di Davide Piampiano alla Procura di Firenze. La mamma del 24enne, Catia Roscini, è infatti giudice onorario al tribunale di Spoleto e il codice di procedura penale prevede che, in circostanze come questa, siano i magistrati fiorentini a prendere in carico il caso. Intanto potrebbe essere fissato per domani l’interrogatorio di Piero Fabbri, il 57enne arrestato venerdì scorso con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. Dopo l’interrogatorio, l’indagine passerà a Firenze. L’avvocato Delfo Berretti, che era stato nominato come difensore, ha deciso di rinunciare all’incarico per questioni di opportunità dovute ai rapporti con la famiglia della vittima. La decisione del legale sarà formalizzata oggi. Quindi Fabbri si troverà a dover nominare un altro avvocato.

Il quadro delineato dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Assisi è drammatico. Come "drammatici e crudi" vengono definiti dagli investigatori i filmati contenuti nella telecamerina GoPro indossata da Davide, che hanno confermato i sospetti già emersi in sede di autopsia, ovvero che il 24enne non si era sparato da solo. Quei filmati che, nelle intenzioni del giovane, avrebbero dovuto essere pubblicati sui social e che, invece, hanno raccontato agli inquirenti i suoi ultimi minuti di vita: il colpo che sarebbe stato esploso da Fabbri, le richieste di aiuto del ragazzo, il tentativo dell’uomo di far credere che quel proiettile, un calibro 12, fosse stato esploso dal fucile dello stesso Davide. E, poi, i soccorsi chiamati tardi, troppo tardi. "Tale comportamento omissivo – spiegavano i carabinieri il giorno dell’arresto – ha consentito di ipotizzare a carico dell’autore dello sparo l’ipotesi dolosa di omicidio, avendo egli con la sua scelta di non chiamare immediatamente i soccorsi, accettato il rischio che il soggetto colpito potesse morire". A chiedere aiuto, peraltro, era stato "un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto".

"Ma cosa ti ho fatto", dice Fabbri in quei filmati. E Davide che gli chiede di aiutarlo, lo implora di non lasciarlo morire. Una ricostruzione straziante per la famiglia Piampiano: il 24enne considerava Fabbri come un "secondo padre", come ha raccontato la mamma del giovane quando il 57enne è stato arrestato. Tanto che l’uomo è stato presente spessissimo in casa di Davide dopo la tragedia, ha partecipato ai funerali, ha consolato i genitori. Particolari, questi, che rendono ancor più dolorosa una vicenda che già è tremenda.