REDAZIONE UMBRIA

Davanti al giudice il racconto dello stupro

Con la formula dell’incidente probatorio, la ragazza che accusa il titolare della discoteca di violenza sessuale ha ripercorso quella notte

Soltanto un paravento proteggeva la 23enne dallo sguardo dell’uomo accusato di averla stuprata, mentre rispondendo alle domande di magistrati e avvocati ripercorreva i fatti di quella notte da incubo in discoteca. Con la formula dell’incidente probatorio, ieri in Tribunale a Perugia, è stata sentita la giovane toscana che tra il 1 e il 2 ottobre ha denunciato di essere stata violentata dal titolare della club The Box di Città della Pieve. L’indagato, Simone Peppicelli, 53 anni, era presente (è la prima volta che esce dal carcere di Terni da quando è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata) in aula al fianco dell’avvocato Roberto Romagnoli che in qualità di difensore ha sempre dato voce alla versione di innocenza dell’imprenditore di Chiusi.

Due racconti opposti che giungono allo stesso finale, quello del rapporto sessuale che effettivamente si consumò quella notte nell’ufficio del titolare dietro il bancone del locale. Per la giovane si trattò di violenza, un atto non consenziente, avvenuto perché il 53enne abusò della sua condizione alterata e continuò a farla bere fino a quando lei cadde sul pavimento, a quel punto - il racconto della giovane confermato ieri in aula - lui le sarebbe saltato addosso strappandole i pantaloncini e abusando di lei. Peppicelli racconta invece che quel rapporto fu consensuale. Ma sempre nell’ambito dell’incidente probatorio, con cui i racconti sono stati cristallizzati dinanzi al giudice per le indagini preliminari Piercarlo Frabotta, ieri sono state ascoltate anche le altre tre ragazze che nelle ore successive al ricovero in ospedale della 23enne in “codice rosa“ hanno riferito di essere state anche loro molestate da Peppicelli quella stessa notte. Le avrebbe avvicinate e palpeggiate e poi avrebbe cercato di baciarle contro la loro volontà. L’udienza si è tenuta a porte chiuse in modalità protetta, la 23enne durante il suo racconto si è dovuta fermare quando la voce le si è rotta per la commozione. La giovane è assistita dall’avvocato Stefania Vichi e le altre tre ragazze dall’avvocato Barbara Romoli, "abbiamo assistito a racconti genuini e spontanei – il commento a margine dell’udienza – ora aspettiamo con fiducia che la Procura prosegua nel suo lavoro".

Intanto nei giorni scorsi i carabinieri hanno dato esecuzione anche ai provvedimenti emessi dal Questore di Perugia Giuseppe Bellassai con la notifica in carcere del "Daspo anti-movida" che vieta a Peppicelli di accedere a tutti i pubblici esercizi e ai locali di pubblico intrattenimento, nonché si stazionare nelle immediate vicinanze. Il provvedimento si aggiunge al decreto con cui il Questore ha disposto anche la chiusura del locale di pubblico spettacolo ai sensi dell’art. 100 del Tulps.