REDAZIONE UMBRIA

Dalla Sicilia l’olio per Francesco: "Un dono di pace e solidarietà"

Assisi, sarà l’isola ad alimentare la lampada votiva sulla tomba del Santo nelle celebrazioni di ottobre. La presentazione del programma ieri a Palermo. Offerta collaborazione per il restauro di due opere d’arte.

Dalla Sicilia l’olio per Francesco: "Un dono di pace e solidarietà"

Sarà la Sicilia, il prossimo 4 ottobre, a offrire l’olio per alimentare la lampada votiva dei comuni d’Italia che arde sulla tomba di san Francesco, Patrono della nazione. Sicilia che si impegnerà anche per la tutela di due opere d’arte. Ieri mattina, nella Sala Alessi di Palazzo d’Orléans, a Palermo, la presentazione del programma delle celebrazioni. Intervenuti il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il presidente della Conferenza episcopale siciliana monsignor Antonino Raspanti, il custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, il custode della Basilica di Santa Maria degli Angel fra Massimo Travascio, i sindaci di Assisi e Palermo Stefania Proietti e Roberto Lagalla. "L’offerta dell’olio è un gesto simbolico che va oltre il dono materiale – afferma il presidente Schifani – rappresentando la devozione, l’impegno e la volontà di mantenere vivi i valori di pace, fraternità e solidarietà".

Le chiese dell’isola doneranno mille litri di olio (60 per ogni diocesi) per alimentare la lampada di Assisi; la quantità eccedente rimarrà a disposizione delle Caritas diocesane. Inoltre la Presidenza della Regione Siciliana ha deciso di offrire il restauro di due importanti opere d’arte di Assisi: "L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura", del XVIII secolo, nella Basilica di San Francesco, e "La Madonna sui luoghi della Passione", del XVI. "Auspico che questo pellegrinaggio – ha detto il Custode Moroni - sia davvero un dono reciproco in cui chi arriva e chi accoglie sappia imparare dai doni degli altri, affinché diventiamo e siamo sempre più comunità". Nell’anno in cui si celebrano gli 800 anni dell’impressione delle Stimmate di San Francesco – le parole di padre Travascio – è ancora più significativo farsi pellegrini ad Assisi per chiedere che dalle ferite nostre e dell’umanità intera venga una vita nuova di riconciliazione e di pace". "Il legame che unisce la Città Serafica alla terra sicula – ha sottolineato Proietti – è robusto, la Sicilia porterà la fierezza della propria storia e delle proprie radici, della propria cultura e delle proprie tradizioni e ad Assisi troverà una ‘casa’ aperta per rinsaldare il patrimonio ineguagliabile di valori che ci accomuna".

Maurizio Baglioni