di Daniele Cervino
E’ partito dal basso per arrivare nell’Olimpo del calcio. Una gavetta sui campetti dei dilettanti fino ad approdare alla Juventus. Sempre lontano dai riflettori. Ma adesso Federico Cherubini viene chiamato in causa per il "caso-Suarez" e quell’"esame farsa" sui cui indaga la Procura. Il folignate oggi è "Head of football team and technical areas", in pratica il capo dell’area tecnica del club campione d’Italia. E sarebbe stato lui a telefonare al rettore dell’università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero, in virtù di una vecchia conoscenza, per chiedere informazioni sulla possibilità di far svolgere a Perugia l’esame d’italiano al fuoriclasse uruguaiano (i dettagli nel servizio sul fascicolo nazionale).
Folignate doc, classe 1971, Cherubini inizia a giocare a calcio da ragazzino, sui campetti di provincia, per poi vestire la maglia del Foligno nel professionismo. Conquista la fascia da capitano, diventa dirigente di riferimento del club biancazzurro e sfiora anche la promozione in Serie B. Sono quelli gli anni in cui la sua strada si incrocia con la Sampdoria, dove all’epoca c’erano Beppe Marotta e Paratici, e ha la possibilità di traslocare in blucerchiato o di andare al Perugia, ma sceglie di rimanere nella sua città, alla quale resta sempre molto legato.
Il lavoro, prima di tutto. Cherubini è un dirigente che non lascia nulla al caso. Che si impegna tanto, che parla il giusto, sempre lontano dai palcoscenici. Di quelli che piacciono tanto ai bianconeri. E la svolta della carriera arriva nel 2012. C’è la chiamata della vita: la Juventus. A Torino approda nel 2012, proprio su suggerimento di Marotta e Paratici che ne apprezzavano il lavoro svolto come direttore generale con i falchetti.
Dopo aver lavorato nel settore giovanile bianconero, prima per la Primavera poi per la nascente Under 23, Cherubini continua la "scalata". Diventa il braccio destro di Paratici. Il suo lavoro è apprezzatissimo dalla società bianconera tanto, che in occasione dell’avvicendamento sulla panchina della prima squadra tra il tecnico Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, il presidente Andrea Agnelli lo ringrazia pubblicamente per il lavoro svolto, citandolo insieme a Paratici e al vicepresidente bianconero Pavel Nedved. "Ho un gruppo dirigente forte e affiatato, me lo tengo stretto", aveva detto, smentendo le voci che indicavano proprio nel folignate il sostituto di Paratici. Attestati di stima nei confronti del dirigente umbro sono arrivati anche da altri club, che lo avrebbero voluto con loro. Niente da fare. Le proposte di Inter, Udinese, Sassuolo, Milan e Parma sono sempre state respinte al mittente nel corso degli anni. Cherubini ha preferito continuare a lavorare con la Vecchia Signora, dove quest’anno ha festeggiato il nono scudetto. Nella Città della Quintana, qualche anno fa, fu chiaro: "I campioni nascono laddove ci sono campetti, palestre che servono a far crescere agonisticamente i nostri giovani". Lui è partito proprio da lì.