
Si chiama "La Suite" è un nuovo lounge club nel cuore pulsante di Shanghai. Un progetto italiano, inaugurato lo scorso 11 febbraio con oltre 400 invitati tra cui il console Mario Cecchi, firmato e voluto da cinque persone conosciutissime a Shanghai, tre italiani e due cinesi: James Liu e Kevin Zhao, il romano Yijia Zhou e due top manager umbri: Federico Bonotto, di Umbertide ed Emanuele Manenti, di Foligno. Tanta Umbria dunque nel cuore dell’Oriente che si accinge a ripartire dopo la pandemia. "La Cina – dicono – è stata pioniere della rinascita, nel 2020 sono nati tanti nuovi business e l’entertainment è un settore trainante". "Serve essere global ma anche local – spiega Manenti – e con questo progetto ci siamo posizionati sul mercato con un’attività che non dimentica le nostre origini: di umbro abbiamo confermato infatti il pratico mindset e la voglia di far bene". La Suite. "un progetto per qualcosa di più grande, vogliamo creare il team per poi alzare il target", dicono Yijia e James, nasce dai protocolli di sicurezza attuati dal governo cinese: mentre tutti i Paesi del mondo sono alle prese con il lockdown, a Shangai la vita procede. Con al massimo una quindicina di contagi al giorno e un mercato che nell’ultimo quadrimestre ha segnato l’aumento del 4 per cento del Pil. "In Cina – commenta Bonotto – si sono registrati una serie di fattori che hanno fatto sì che l’economia potesse ripartire, fattori che ci hanno spinto ad investire, la gestione dell’emergenza sanitaria è stata fondamentale: i consumi interni, visto che non si può viaggiare, sono saliti, il governo ha poi concesso riduzioni fiscali e incentivi, sono state create le condizioni più favorevoli di sempre".
Alessandro Orfei