MICHELE NUCCI
Cronaca

Di Covid si muore, eccome. A Perugia anche di più

Negli ultimi tre mesi il tasso di mortalità è cresciuto addirittura del 26% Le più recenti statistiche illustrano una vera e propria strage da pandemia

Covid, i guanti sono uno strumento per contenere i contagi

Perugia, 12 gennaio 2021 - In città negli ultimi tre mesi sono morte 502 persone, con un tasso di mortalità che è cresciuto del 26 per cento nello stesso periodo rispetto all’analogo lasso di tempo degli ultimi cinque anni. E le cento vittime registrate in più nel capoluogo umbro sono tutte attribuibili alle conseguenze del Covid-19. E’ questa l’impietosa lettura dei dati che viene elaborati dal Sistema nazionale di sorveglianza della mortalità giornaliera del Ministero della salute. L’ultimo rapporto specifico è stato pubblicato proprio ieri e conferma il deciso aumento dei decessi in città legati quasi tutti alla seconda ondata della micidiale pandemia che continua a sconvolgere il mondo. Come già è stato riportato in precedenti articoli, dunque, emerge che proprio novembre è il mese da considerarsi più tragico, quello in cui il coronavirus ha ucciso ben 54 persone, con un aumento percentuale rispetto alla media 2015-2015 che ha del clamoroso, risultando pari al 51 per cento complessivo. E non a caso Perugia, come l’intera Umbria da nord a sud, è stata una delle peggiori realtà di tutto il Paese. Su 32 capoluoghi presi in esame in quel mese (oltre a quelli regionali ce n’è qualcuno delle province), infatti, Perugia era purtroppo tra i primi dieci. Ma lo scorrere dei dati induce a ulteriori considerazioni, anch’esse estremamente preoccupanti; nel valutare i numeri si nota infatti come il bilancio complessivo della seconda ondata del Covid nel capoluogo regionale umbro faccia letteralmente tremare i polsi: in 90 giorni (dal primo ottobre al 29 dicembre) a Perugia sono stati registrati ben 502 morti, contro i 399 (in media) che ci furono nello stesso periodo compreso tra il 2015 e il 2019, le cosiddette stagioni pre-Covid. A conti fatti quindi si sono avute 103 vittime in più quest’anno, con un aumento a dir poco vertiginoso, pari infatti al 25,8%. Ed è il riscontro con i dati che pubblica la Regione Umbria sul Sars-Cov 2 che in questo contesto statistico fa emergere come la crescita dei decessi sia interamente da attribuire al Covid: nella Dashboard di Perugia infatti, emerge che tra il primo ottobre e il 29 dicembre del 2020 le morti provocate dal terribile virus sono state addirittura 100, soltanto tre in meno di quelle 103. A ulteriore approfondimento della situazione complessiva emerge peraltro che a ottobre il Covid nel capoluogo umbro ha provocato la morte di 14 persone, di 54 a novembre e di 32 a dicembre. E che in questi ultimi 90 giorni si è concentrato l’85% dei decessi provocati dal virus: da marzo alla fine del 2020 sono state 114 le vittime, di cui cento, come detto, in questi ultimi tre tragici mesi che hanno segnato in negativo la storia della nostra regione. E non consola affatto neanche il confronto con città simili o "vicine" a Perugia: ad Ancona ad esempio l’aumento dei decessi per Covid-19 negli ultimi tre mesi è stato del 17%, a Firenze del 26%, un più 16 per cento è stato registrato a Pescara, a Bologna l’incremento è stato di 25 punti e a Potenza di 22. Infine una realtà duramente colpita come quella di Brescia ha fatto registrate una crescita delle vittime di 29 punti percentuali.