Covid, in Umbria ci sono 141mila 'boh-vax'. Dosi, i 20enni scalano la classifica

I giovani tra venti e ventinove anni superano la fascia 30-39 e sono a un passo dai quarantenni. Nelle ultime due settimane in tredicimila si sono convinti a fare il vaccino, poco più di mille al giorno

Vaccinazione anti Covid, foto generica (ImagoE)

Vaccinazione anti Covid, foto generica (ImagoE)

Perugia, 4 settembre 2021 - Sono più di 140mila gli umbri che ancora non hanno deciso di vaccinarsi. A dieci giorni dall’inizio della scuola e a meno di un mese da quello che potrebbe essere il d-day del vaccino obbligatorio per tutti, c’è ancora una buona fetta di cittadini che non si è fatta inoculare il Pfizer o il Moderna. E che non sa se lo farà. Troppo semplicistico definirli ‘no-vax’, più appropriato forse chiamarli ‘boh-vax’ dato che ci sono ancora molte perplessità, incertezze o paure che alcuni alimentano ad hoc.

La platea vaccinabile in Umbria è di 789mila persone (mentre la popolazione totale è di 826mila cittadini), quella vaccinata con prima dose è salita a oltre 648mila unità, quasi l’84% che comprende oltre a coloro che devono fare il richiamo, anche chi ha avuto il Covid fra tre e sei mesi e quindi non deve fare la seconda, con un incremento che in 15 giorni è stato di circa 13mila persone, poco più di mille ogni 24 ore. All’appello per arrivare al "sogno" del 100 per cento ne mancano 141mila, anche se in questa fetta ce ne sono alcuni che hanno contratto la malattia da poco e altri che si sono prenotati. Ma la cifra cambia poco.  

I dati aggiornati a ieri mattina confermano l’importante rallentamento nella vaccinazione nelle ultime due settimane (circa 3.800 somministrazioni quotidiane), ma raccontano allo stesso tempo come una importante crescita negli ultimi tempi sia stata registrata tra i ventenni: la fascia tra 20 e 29 anni, fa registrare infatti un 77,3 per cento di prime dosi, superiore a quella dei trentenni (74,5) e praticamente simile a quella dei 40enni. Che abbia inciso l’obbligatorietà sugli studenti universitari? O la voglia di sentirsi liberi di andare al cinema, a teatro, nei locali, piuttosto che nel fare sport agonistico? O forse soltanto un pieno senso di responsabilità?  

La fascia più indietro è quella dei dodici-qunidicenni: meno della metà gli studenti che andranno alle scuole medie infatti è stata vaccinata. Ma qui la scelta non è loro, ma delle famiglie: i minorenni – come ovvio che sia – possono vaccinarsi solo con l’autorizzazione dei genitori. E i più perplessi sono padri e madri in questo momento. 

A dieci giorni dall’avvio della scuola non c’è comunque nessun boom: circa 100-150 al giorno gli adolescenti a cui viene inoculato il Pfizer o il Moderna. E di questo passo il rientro in classe – al netto di chi ha contratto il Coronavirus questa estate – appare come minimo complesso.