Così la Chiesa del Crocefisso rinnova gli spazi

La Chiesa del Santissimo Crocefisso a Todi ha inaugurato ieri i lavori di adeguamento degli spazi liturgici, con la consacrazione del Vescovo Sigismondi. Il nuovo altare, la sede presidenziale e l'ambone sono stati realizzati secondo un progetto approvato dalla commissione liturgica e dalla Sovrintendenza ai beni architettonici dell'Umbria. Gli arredi liturgici e i restauri sono stati eseguiti da maestranze locali.

TODI - Nata intorno all’immagine del Cristo Crocifisso, dipinta in una maestà posta lungo la strada, la Chiesa del Santissimo Crocefisso, tanto cara ai tuderti, ha un nuovo altare, una nuova e diversa sede presidenziale e un nuovo ambone. I lavori di adeguamento degli spazi liturgici sono stati inaugurati ieri, con la consacrazione e benedizione del Vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi. Accanto a lui, i parroci, Don Francesco e Don Marcello, e una folla nutrita di fedeli. Lungo i secoli la chiesa, la cui prima pietra risale in una cronaca di Antonio Valenti al 3 maggio 1591, ha avuto varie vicende ma è sempre stata un luogo di culto frequentato e vissuto, eretta da subito a parrocchia per gli abitanti delle campagne che vivevano intorno alle mura di Todi. "Le chiese – afferma il parroco, Don Marcello - sono "corpi vivi" e hanno bisogno di continua cura; in questi ultimi anni notevoli sono stati gli interventi anche dei sacerdoti don Alceste Corboli e don Carlo Franzoni. Con la riforma liturgica scaturita dal Concilio Vaticano II è stato necessario, del resto, ripensare gli spazi liturgici; per celebrare secondo le indicazioni del Concilio si fecero sistemazioni provvisorie in attesa di realizzare progetti adeguati senza stravolgere l’impianto architettonico di una chiesa monumentale quale quella del Crocifisso".

Oggi si è giunti a rendere concreto un nuovo assetto del presbiterio, realizzando un progetto elaborato dall’architetto Mauro Stella e approvato dalla commissione liturgica, dall’ufficio beni culturali della Diocesi e dalla Sovrintendenza ai beni architettonici dell’Umbria. Il nuovo altare è stato realizzato utilizzando un paliotto di scaiola del 1733; sono stati poi costruiti la sede del sacerdote che presiede la Liturgia e l’Ambone dove si annuncia la Parola di Dio. Arredi liturgici e restauri sono stati eseguiti da tutte maestranze che operano nel territorio.

Susi Felceti