Convento da salvare. Boom delle petizioni

Centinaia di firme on line e al ’banchetto’ contro l’interramento di quanto emerso a Largo Cairoli.

Convento da salvare. Boom delle petizioni

I ritrovamenti emersi dagli scavi di Largo Cairoli e che rischiano di finire nuovamente sotto terra

In centinaia rispondono all’appello "Non seppelliamo la nostra storia" per evitare l’interramento al Convento carmelitano del cinquecento riemerso dagli scavi di Largo Cairoli. Alle 180 sottoscrizioni della petizione on line si sono aggiunte ieri centinaia di firme, nel primo giorno di raccolta al ’banchetto’ allestito in piazza della Repubblica da Michele Rossi dell’associazione Città Futuro, ex consigliere comunale. "Più di duecento firme in poche ore questa mattina (ieri ndr). Grazie a tutti gli amici che stanno passando. Si continua dalle 16", scrive Rossi in un post, quanto basta a far pensare che le sottoscrizioni in totale abbiano già raggiunto quota 500.

"A differenza di una prima progettualità la parte del Convento di Largo Cairoli, riemersa con gli scavi, non sarà fruibile ed integrata con l’originaria destinazione a giardino dell’area perché definita di “scarso valore archeologico” e quindi destinata a tornare ad essere per sempre sepolta dalla terra – si legge nella petizione on line lanciata sulla piattaforma specializzata Change.org– . Non avrà lo stesso valore storico di un muro romano, per il quale è previsto un “lucernaio” ma è quel poco e prezioso che rimane di un Convento carmelitano del cinquecento che fa profondamente parte della storia della nostra citta’. Ha una grande importanza culturale e documentale. Quelle parti oggi visibili ci parlano di una Terni che i più ignorano".

"Ciò che è oggi visibile, le fondamenta del chiostro del Convento con archi a botte, è anche scenograficamente bello e se restaurato e ben illuminato arricchirebbe meravigliosamente il giardino urbano che si vuol realizzare" si legge ancora nella petizione on line.