
Il prefetto Raffaele Cannizzaro aveva conosciuto Gianpiero Bocci, allora sottosegretario all’Interno, a un incontro a Catanzaro, quando era alla guida dell’Ufficio territoriale di governo della città calabrese. Quando venne a Perugia, fu prefetto dal 2016 e il 2018, si conoscevano già da anni e i rapporti erano diventati amichevoli. Quindi sì, poteva capitare che andassero a pranzo o a cena insieme, che si vedessero per un caffè quando Bocci era a Perugia. E sì, probabilmente, anche il 24 maggio 2018 si è incontrato in piazza Italia con l’onorevole, "visto che il caffè lo andavamo a prendere al bar vicino all’Hotel Rosetta". Il prefetto Canizzaro è stato tra i testimoni citati dalla difesa dell’ex sottosegretario ed ex segretario regionale del Pd, tra gli accusati di associazione per delinquere nel processo per la cosiddetta concorsopoli nella sanità umbra. L’indagine ipotizza una sorta di sistema di gestione di assunzioni e promozioni in ambito sanitario. Il 24 maggio 2018 è la data in cui, secondo la ricostruzione dell’accusa, l’allora direttore generale dell’Azienda sanitaria di Perugia, Emilio Duca, avrebbe incontrato Bocci per consegnargli le tracce di uno degli esami finiti nel mirino della Procura. Quell’incontro c’è stato? "Ogni volta succedeva che incontravamo e parlavamo con molte persone, possibile che abbiamo incontrato anche Duca, ma non ricordo".
Il prefetto, rispondendo alle domande dell’avvocato David Brunelli, ha negato, invece, di conoscere Moreno Conti, militante del Pd, all’epoca segretario della sezione di Pila, che nella ricostruzione accusatoria, avrebbe portato all’attenzione del direttore generale e del direttore amministrativo del Santa Maria della Misericordia, dei desiderata. "Conti non lo conosco, non ne ho sentito parlare". Negate anche richieste di interessamento per l’inchiesta sulla sanità: "L’onorevole Bocci non mi ha mai chiesto di interessarmi di un’indagine di cui ho saputo solo a cose fatte". E con Duca? "Lo conoscevo certamente, in ospedale con lui sono andato una volta. Quando da utente, pagante, ho avuto una necessità personale. Il direttore generale mi ha accompagnato". Nell’udienza di ieri, sentiti anche l’ex sindaco di Corciano, Cristian Betti, e l’attuale primo cittadino, all’epoca vice, Lorenzo Pierotti. Al centro delle loro deposizioni ancora la figura di Conti, dipendente del Comune di Corciano, e l’allora assessore Sabrina Ceccarelli, poi dimessasi in seguito all’inchiesta. "Rapporti solo lavorativi con Conti" è stato ribadito dai due testimoni che si sono detti all’oscuro dell’effettiva attività politica di Conti o di un eventuale ruolo di "mediatore". Si torna in aula il 3 ottobre.