“Concorsopoli“ all’atto finale. Sette assoluzioni e 23 condanne richieste dalla Procura

I pm Mario Formisano e Paolo Abbritti presentano il ’conto’ ai coinvolti nell’inchiesta. Le pene ipotizzate vanno da un anno e quattro mesi di reclusione a tre anni e quattro mesi.

“Concorsopoli“ all’atto finale. Sette assoluzioni e 23 condanne richieste dalla Procura

“Concorsopoli“ all’atto finale. Sette assoluzioni e 23 condanne richieste dalla Procura

Ha chiesto ventitré condanne e sette assoluzioni la Procura della Repubblica di Perugia, con i pm Mario Formisano e Paolo Abbritti, per gli imputati del processo sulla presunta gestione "controllata" di concorsi, undici quelli finiti nel mirino, per assunzioni e promozioni nella pubblica amministrazione che ha preso il nome di “Concorsopoli“. Inchiesta esplosa nel 2019 e arrivata, dopo cinque anni, alle soglie della sentenza di primo grado. Inchiesta che fu anche un terremoto politico, tanto da portare l’allora presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, alle dimissioni una volta risultata indagata. Per lei, la pubblica accusa ha chiesto sì l’assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere, come per l’ex sottosegretario all’Interno, Giampiero Bocci, ma anche la condanna a 2 anni per le contestazioni di abuso di ufficio, rivelazione di segreti di ufficio e falso in relazione alle prove abilitative delle categorie protette. Due anni e tre mesi è la richiesta di condanna per Bocci.

Stesse accuse, ma in relazione a più episodi specifici, nei confronti dell’ex assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, per il quale la condanna richiesta è di tre anni e 4 mesi.

"La richiesta di pena per Luca Barberini riflette il suo incongruo coinvolgimento nella inesistente associazione per delinquere. Confidiamo di poter dimostrare la piena correttezza dell’operato dell’ex assessore alla sanità, in linea con la sua storia di persona impegnata a favore del suo territorio con generosità e trasparenza" è il commento dello studio Brunelli che assiste l’ex assessore. I pm hanno calcolato 4 mesi di condanna, in riferimento all’ipotesi di associazione a delinquere, in aumento a quella patteggiata a 2 anni, per l’allora direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Maurizio Valorosi, e un mese per Emilio Duca, ex direttore generale della stessa Azienda, in aggiunta alla condanna con rito alternativo per i singoli reati, per un totale di un anno e 5 mesi. Due anni e un mese è la richiesta per Maria Cristina Conte, responsabile dell’Ufficio personale dell’Azienda ospedaliera, un anno e dieci mesi per Rosa Maria Franconi, dirigente dell’Ufficio acquisti e appalti della stessa Azienda, un anno e dieci mesi per Antonio Tamagnini, dirigente dell’Ufficio coordinamento attività amministrative dell’ospedale, per il quale è stata chiesta l’assoluzione in relazione al concorso di Rianimazione. Dai due anni e sei mesi a un anno e quattro mesi le richieste per gli altri imputati. Chiesta l’assoluzione per Andrea Casciari, attuale direttore dell’Azienda ospedaliera di Terni, per Tomassini, Fanelli, Coreno, D’Errico, Fontana, Riocci.

Luca Fiorucci