Compra una scala da 4.600 euro. Poi scopre che è una truffa on line

Tifernate si rivolge ai carabinieri. Denunciati gli autori del raggiro sul web: uno ha 50 precedenti alle spalle

Compra una scala da 4.600 euro. Poi scopre che è una truffa on line

Compra una scala da 4.600 euro. Poi scopre che è una truffa on line

Ancora truffe ai danni di persone che si fidano e acquistano prodotti on line da sconosciuti e, comunque, non certo da piattaforme autorizzate che invece sono assolutamente sicure. Un tifernate ha pagato oltre 4mila euro (4.600 per la precisione) per comprare una scala da cantiere in un sito on line, ma era appunto una truffa. I carabinieri della Stazione di Trestina sono riusciti a identificare i venditori e li hanno denunciati.

Si tratta di due 50enni residenti in Calabria, uno dei quali aveva alle spalle oltre 50 truffe. A rivolgersi ai militari era stato un tifernate che in una piattaforma internet aveva deciso di acquistare la scala da una società specializzata del settore. Dopo i preliminari contatti telefonici e via WhatsApp veniva perfezionata la trattativa che si concludeva con un bonifico di 4mila 600 euro sul conto bancario intestato alla ditta.

Trascorsi alcuni giorni e non avendo avuto più alcuna notizia circa la consegna della merce, il tifernate tentava di mettersi in contatto con l’azienda con esito negativo, vedendosi costretto a rivolgersi ai carabinieri. Dai primi accertamenti emergeva che il conto corrente destinatario del bonifico, non era intestato a una società di rivendita specializzata, ma ad un uomo di origini calabresi. Ulteriori indagini sulla società di rivendita, permettevano peraltro di constatare che la ragione sociale fornita dal venditore e i canali pubblicizzati, appartenevano a una ditta toscana, il cui amministratore delegato, ignaro della vicenda, (ma a conoscenza di pregresse e numerose manovre tramate ai propri danni), aveva già depositato una denuncia. Anche la numerazione telefonica fornita per mantenere i contatti con la vittima, risultava intestata a un altro soggetto calabrese il quale aveva collezionato più di 50 truffe, con lo stesso modus operandi. La vicenda si è conclusa quindi con l’identificazione degli autori del reato e la denuncia con la possibilità per il malcapitato tifernate di rivalersi sugli autori del reato e di riottenere quanto pagato, con le relative procedure.

Ma resta l’amarezza per un prodotto mai arrivato e per avere perso – almeno al momento – quasi cinquemila euro.