
Rapina messa a segno tra le una e le due, indaga la polizia
Il sospetto è quello di un colpo su commissione, pianificato da tempo. Tra i primi indizi, il fatto che i banditi sapessero che in casa c’era un’ingente somma di denaro. Rapina a mano armata in piena notte, tra sabato e domenica, nella villa di un anziano imprenditore. Il bottino è di tremila euro in contanti, due pistole da collezione regolarmente detenute e forse anche un paio di Rolex preziosi. In azione tra le una e le due nella villetta di strada Santa Filomena, prima periferia cittadina, una banda composta da almeno quattro persone. In tre, incappucciati, coi volti travisati e armati di pistole (secondo gli investigatori forse del tipo “giocattolo“), hanno saltato facilmente la recinzione e si sono introdotti in casa forzando una porta-finestra sul retro. L’imprenditore, vedovo, e che pare si trovasse in casa da solo al momento della rapina, contrariamente a una prima ricostruzione che avrebbe visto presente anche una figlia, è stato svegliato di soprassalto. Non ha opposto resistenza ai malviventi, che hanno fatto riconoscere un accento italiano. Il bottino, come detto, è rappresentato dalla somma di 3mila euro in contanti e due pistole di proprietà dello stesso imprenditore, collezionista di armi storiche, il cui valore economico resta di difficile quantificazione, essendo materia di esperti. Non confermato ufficialmente il furto anche di due orologi preziosi che sarebbero stati trovati in casa dai malviventi.
Poi la banda è fuggita facendo perdere al momento le proprie tracce, probabilmente aiutata da un complice che faceva da palo e che si trovava all’esterno dell’abitazione alla guida di un’auto, facendo perdere al momento le proprie tracce. L’imprenditore, rimasto illeso, sarebbe stato legato dai banditi prima della fuga per ritardare l’allarme, che l’uomo è riuscito comunque a dare poco dopo. Sul posto, oltre ai familiari, sono quindi intervenuti gli agenti della polizia di Stato per avviare le indagini sull’accaduto. Tra le ipotesi investigative, quella del colpo su commissione. Il sospetto è che i banditi sapessero della presenza in casa di una somma di denaro consistente, oltre che delle pistole da collezione regolarmente detenute in quanto tali. Gli inquirenti non escludono anche che la banda dei rapinatori sia composta da più delle quattro persone entrate in azione. Se il colpo si rivelasse su commissione, è evidente il coinvolgimento di basisti. L’area della villetta non risulta dotata di impianti di sorveglianza; al vaglio degli inquirenti, comunque, quello che insistono nella zona, anche relativi ad abitazioni limitroife. La villa è stata passato al setaccio dagli agenti della polizia scientifica, a caccia di impronte digitali o altri elementi riconducibili ai rapinatori.
Stefano Cinaglia