Cinema David di Donatello: c’è tanta Umbria

Artisti e film del Cuore Verde conquistano cinque candidature al più importante riconoscimento italiano. Premiazione il 10 maggio

Cinema  David di Donatello: c’è tanta Umbria
Cinema David di Donatello: c’è tanta Umbria

L’Umbria della settima arte mette la sua impronta ai David di Donatello, il più importante riconoscimento del cinema italiano. Sono infatti cinque le candidature ottenute da artisti e film del Cuore Verde. C’è un talento molto amato come Filippo Timi (foto sotto), perugino doc, che ha ottenuto la nomination come miglior attore non protagonista per “Le otto montagne“ di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Poi due pellicole che nell’Umbria hanno la loro fonte d’ispirazione e il cuore pulsante: “Chiara“ (foto sopra) di Susanna Nicchiarelli, originaria di Tavernelle, e “Dante“ di Pupi Avati.

La pellicola che ripercorre la vita e il pensiero di Chiara d’Assisi ha ottenuto due candidature, per la migliore sceneggiatura originale della stessa Nicchiarelli e per i migliori costumi. “Dante“ che Avati ha girato in città e borghi della regione è stato nominato per il miglio trucco. Infine Fabio Massimo Capogrosso, nato a Perugia, è candidato come miglior compositore per “Esterno notte“ di Bellocchio. Grande soddisfazione di Daniele Corvi, consigliere dell’Umbria Film Commission. "I due film – sottolinea – sono stati supportati dalla Film Commission, “Dante“ anche finanziato dalla Regione. E agli artisti perugini faccio sentiti complimenti, siamo felici per loro e per la città".

La cerimonia di premiazione si terrà il 10 maggio, in diretta su Rai 1. Ma c’è anche un David già conquistato dall’Umbria. E’ quello per il miglior cortometraggio, vinto dal giovane regista di Narni Lorenzo Tardella con “Le variabili dipendenti”, il suo saggio di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Come ogni anno il David per il miglior cortometraggio viene infatti assegnato durante la conferenza stampa di annuncio delle candidature e così fin da giovedì Lorenzo, classe ’92, può esultare per la vittoria.

"Non ci credo ancora – scrive su Facebook . – A tutte le persone che mi sono state accanto lungo il viaggio, le più belle, talentuose e amiche che potessi immaginare: grazie dal profondo del cuore". Nell’arco di 15 minuti “Le variabili dipendenti“ racconta l’ingresso nell’adolescenza e si interroga sul significato dell’intimità attraverso le storie dei giovanissimi Pietro e Tommaso. E’ stato presentato in anteprima mondiale nel 2022 al Festival di Berlino per poi essere selezionato da oltre venti festival internazionali, vincendo numerosi premi

Sofia Coletti