
Chiara Civello "Così celebro Patrizia Cavalli"
"Non potevo che iniziare da Todi, la città dove Patrizia Cavalli è nata e dove adesso riposa. E’ stata una scelta voluta, per renderle omaggio". Cantautrice elegante e raffinata, capace di passare con disinvoltura dalla canzone d’autore al jazz, Chiara Civello (nelle foto) parte da qui per raccontare il suo nuovo e speciale progetto tra musica, cinema e poesia, nato con la collaborazione della regista francese Céline Sciamma: “Sempre Così Tour” che si apre venerdì alle 21 con il concerto al Teatro Nido dell’Aquila di Todi nell’ambito di “Moon in Canto”, cartellone promosso dall’associazione “Moon in June“, con prevendite sul sito www.chiaracivello.com. Il tour, che attraverserà l’Italia, prende vita e titolo dall’omonimo brano pubblicato a ottobre, scritto e composto dalla Civello con Patrizia Cavalli, voce tra le più intense e amate della poesia italiana del ‘900.
Chiara, ci racconta la storia di questa canzone?
"E’ nata anni fa quando a Patrizia venne una melodia con un incipit struggente. Eravamo molto amiche e diceva sempre che dovevo essere io a cantarla perché sono brava con le canzoni che fanno piangere. L’ho completata io nel 2022, poco dopo la sua scomparsa, grazie all’incontro con la regista Céline Sciamma e ad un suo cortometraggio meraviglioso".
Com’è avvenuto l’incontro?
"Alla Mostra del cinema di Venezia, dove ero giurata di un premio collaterale. Abbiamo deciso di documentare gli oggetti della casa di Patrizia che stava per essere venduta. Con il suo sguardo delicato e sensibile, Céline ha realizzato il cortometraggio “This Is How a Child Becomes a Poet”: è stato questo a darmi il coraggio di completare la canzone lasciata incompiuta, scavando tra nostalgia, commozione e gratitudine. Ho cercato tra le poesie di Patrizia qualcosa che avesse una metrica adattabile a quella melodia, poi ho chiamato un arrangiatore e aggiunto gli archi".
E come ha costruito lo spettacolo che debutta venerdì a Todi?
"L’ho immaginato come una costellazione poetica, chiamando in gioco le voci dei poeti alleati a Patrizia, non cronologicamente ma stilisticamente: Elsa Morante, Pasolini, Sandro Penna, Umberto Saba, Emily Dickinson, Saffo. Per tenerla viva dentro di me e per promuovere la sua poesia".
Sul palco la musica si unisce alla poesia e al cinema..
"Sì, sarà un’alchimia tra le arti. Il concerto si apre con la visione del cortometraggio di Céline Sciamma che darà anche visivamente forma e luce alle diverse stanze che attraverserò nel live. Il cinema è creatore di sogni e incontri impossibili, la poesia è un conduttore di pensieri, la musica è l’attivatore della malinconia".
A livello musicale cosa proporrà?
"Porterò la vulnerabilità di stare completamente da sola sul palco, con il mio pianoforte e la mia chitarra in un’atmosfera di grande intimità. Sarà una riflessione tra vuoto e amore, alternerò a canzoni di forma compiuta momenti di pura improvvisazione, con componimenti poetici".
Cosa si porta della sua amicizia con Patrizia Cavalli?
"A differenza del suo primo libro “Le mie poesie non cambieranno il mondo“, a me ha cambiato la vita. Era una persona di grande complessità e profondità, senza mezze misure, con una capacità di osservazione unica. Mi ha insegnato la vera presenza con tutti i dettagli e le sfumature".
Oltre Todi, che legami ha con l’Umbria?
"Ne ho tantissimi, grazie a Umbria Jazz. A 16 anni ho frequentato le Clinics della Berklee School of Music e Perugia mi ha cambiato l’esistenza. Perché ho vinto la borsa di studio che mi ha portato a studiare in America e a creare la mia vita nella musica. Per me l’Umbria è molto importante, ha sancito il mio inizio".