Centro di Colposcopia: "No al trasferimento"

Umbertide, il Pd si oppone alla chiusura del servizio e al relativo spostamento Bori: "L’ambulatorio garantisce la prevenzione ed è una struttura di rilievo".

Centro di Colposcopia: "No al trasferimento"

Centro di Colposcopia: "No al trasferimento"

UMBERTIDE

"Centro di Colposcopia: no alla chiusura e al trasferimento". È questo l’altolà del Partito democratico che in Consiglio regionale ed in città si oppone "al trasferimento in un altro territorio dell’ambulatorio di Colposcopia di Umbertide, struttura di riferimento della zona nord di Perugia e di tutta l’Alta Umbria". Una protesta che da seguito ad altre susseguitesi in questi mesi in Alto Tevere e che hanno visto a Città di Castello manifestare i cittadini davanti all’ospedale contro le "liste d’attesa infinite, gli spostamenti di centinaia di chilometri su e giù per l’Umbria per fare un esame diagnostico, medici e infermieri sotto organico, reparti ridimensionati".

È stato il vicepresidente della Commissione Sanità Tommaso Bori (nonché capogruppo del Pd in Consiglio regionale e segretario dei Dem umbri), in una nota congiunta con il gruppo consiliare del Pd umbertidese, a lanciare l’allarme sulla Colposcopia, annunciando una interrogazione per sapere "se e come l’esecutivo regionale intenda attivarsi con la direzione della Usl Umbria 1 per scongiurare la chiusura e il trasferimento del servizio e se siano state prese in considerazioni soluzioni alternative per mantenere il presidio sul territorio". Bori spiega: "L’ambulatorio umbertidese di Colposcopia è stato inaugurato nel 2012 ed è una struttura di rilievo perché permette di sottoporre le donne agli esami di approfondimento in caso di esito positivo allo screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero. Si tratta di un servizio che pone l’attenzione sulla prevenzione attraverso il percorso che va dallo screening gratuito fino alla diagnosi, terapia e follow up".

"Il Centro di Colposcopia di Umbertide – continua Bori – svolge si un ruolo preventivo, ma anche di assistenza diagnostica e followup. Qui vengono effettuate interruzioni volontarie di gravidanza, biopsie cervicali e somministrata la RU 486 in regime sia ambulatoriale che chirurgico". Infine i numeri, cifre importanti snocciolate dal consigliere: "Nel 2023 sono 576 le colposcopie praticate, 23 Ivg chirurgiche, 74 farmacologiche e 117 biopsie cervicali. Il trasferimento del servizio sarebbe dunque un danno per tutto il territorio, oltre che per il sistema sanitario regionale".