Cava di basalto, ok all’ampliamento

La conferenza di servizi dà parere positivo al progetto. Ma il Comitato: "Si perpetua lo scempio ambientale"

L’ampliamento della cava di basalto del Botto si può fare. Il parere positivo al progetto presentato dall’azienda La Spicca che da anni gestisce l’estrazione dell’importante materiale, ha infatti ottenuto parere positivo dalla conferenza di servizi che ha analizzato i vari aspetti tecnici e ambientali che avevano suscitato la dura reazione del comitato “Amici del Botto“, costituito da alcuni residenti della zona che contestano l’impatto ambientale dell’iniziativa imprenditoriale oltre che il rumore provocato dalle attività di scavo. A favore del progetto erano state invece raccolte centinaia di firme per iniziativa dei lavoratori che si battono per la continuità dell’attività aziendale e per il loro lavoro. Il comitato tuttavia non si dà per vinto e promette battaglia.

"La decisione delle amministrazioni, assunta in tempi record, apre la strada al rilascio dei titoli abilitativi alle attività estrattive nell’area destinata all’espansione del giacimento. Particolarmente sorprendente la posizione del Comune di Orvieto, che si dichiara “favorevole senza condizioni“ – dicono – sembrano così destinati a perpetuarsi lo scempio ambientale e il grave pregiudizio subito dagli abitanti delle aree circostanti per le polveri, il rumore e le vibrazioni dovute all’attività di scavo e lavorazione del materiale estratto. Un attacco, sul piano degli interessi generali, mosso alla più preziosa delle risorse che possiede Orvieto, la sua bellezza paesaggistica e storico-artistica. Si tratta, infatti, poi di un depauperamento dell’intero territorio orvietano ed umbro, destinato a gravare sulle future generazioni, che erediteranno un territorio ferito e compromesso per decenni nelle sue potenzialità, anche economiche".

Pur risultando stralciato dal progetto di ampliamento il podere Spicca, vincolato dalla Soprintendenza, a testimonianza dell’interesse storico-paesaggistico dell’area, l’iniziativa, secondo il comitato, "infligge poi un gravissimo colpo a quel gioiello storico che è il borgo del Botto e all’aspirazione dei suoi abitanti di continuare a promuoverne lo sviluppo turistico secondo la sua naturale vocazione, in un’epoca nella quale più che mai la bellezza della nostra Regione è universalmente riconosciuta come patrimonio inestimabile".

Cla.Lat.