Una mobilitazione istituzionale per capire cosa può essere fatto nella vendita della Cassa di Risparmio. E’ quella che sollecita la consigliera comunale di minoranza Roberta Palazzetti. "Come riportato da più fonti – afferma – Mediocredo Centrale vuole chiudere nelle prossime settimane. Cinque banche potenzialmente interessate all’acquisto (Credito Emiliano, Banca Sella, Credit Agricole, Banca del Fucino e Banco Desio): le ultime due in pole position. L’accelerazione della vendita di Cro da parte di Mediobanca è anche determinata dalle difficoltà nella vendita di Monte dei Paschi di Siena. Insomma, la Cassa di Risparmio di Orvieto è solo il piccolo boccone che si può facilmente collocare senza grande attenzione alle condizioni in cui si farà. Tanti hanno scritto cercando di minimizzare le conseguenze di una vendita di Cro, rifacendosi anche a ridicole questioni pseudo-economiche e finanziarie, o questionando dettagli invece di sostanze-dice ancora Palazzetti – , ma il tempo sta scadendo. La Fondazione Cassa di Risparmio, in primis, ha un’enorme responsabilità nel determinare le scelte future sulla Cro e il suo destino. Ha anche il diritto e il dovere di puntare i piedi come socio di minoranza, danneggiato dalla gestione degli ultimi anni (assenza di dividendi, richiesta di aumento eccessivo di capitale). Speriamo che non perda questa opportunità". "Il sindacato fa bene a chiedere il sostegno delle istituzioni – continuaancora –. Comune e Regione dovrebbero evitare proclami inutili, ma chiedere e ottenere garanzie di difesa sul ruolo che la banca giocherà in futuro. Oppure tacere e rassegnarsi. La Fondazione ha avuto un crollo nella sua possibilità di erogazione sul territorio, passata da quasi 1,5 milioni di euro a circa 500 mila nel 2023. Cosa e come la Fondazione chiederà affinché i suoi interessi vengano protetti nel momento della vendita?"
CronacaCassa di Risparmio, vendita ’al buio’: "Serve mobilitazione istituzionale"