REDAZIONE UMBRIA

Casa di Comunità. Lunedì 26 partono i lavori

L'amministrazione comunale di Todi annuncia l'avvio dei lavori per la Casa di Comunità nell'ex ospedale, ma sorgono dubbi sulle reali novità e l'utilizzo dei fondi. Opposizione e cittadini difendono l'ospedale di Pantalla.

Casa di Comunità. Lunedì 26 partono i lavori

TODI - Mentre cittadini e forze politiche di opposizione stanno promuovendo una raccolta firme in difesa dell’ospedale di Pantalla, contro la discussa riorganizzazione dei servizi ospedalieri, l’amministrazione comunale ha reso noto che inizieranno lunedì 26 febbraio i lavori per la realizzazione della Casa di Comunità nella sede dell’ex ospedale in Via Matteotti (Porta Romana). Un’opera preannunciata qualche tempo fa anche dal sindaco Antonino Ruggiano (foto) nelle sue dirette Facebook. L’intervento di riqualificazione, finanziato dal PNRR, vedrà un investimento di oltre 400mila euro. Nella Casa di Comunità confluiranno i 20 posti di RSA (Residenza Sanitaria Assistita). È prevista la presenza medica H24 7 giorni su 7 e la presenza infermieristica H12 sette giorni su sette. La riconversione degli spazi prevede la presenza nella sede dell’ex nosocomio dei seguenti servizi: ambulatorio medico con medici di medici generale e pediatri di libera scelta; ambulatorio Infermieristico di Famiglia e di Comunità; una struttura di Aggregazione Funzionale Territoriale; una struttura per il Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), che interviene negli orari in cui gli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia sono chiusi; un ambulatorio infermieristico, con punto prelievi; una struttura per l’Assistenza Domiciliare; il Centro Unico di Prenotazione e la Centrale Operativa Territoriale.

"Qualcosa non torna- afferma Maurizio Pierdomenico del Comitato per la difesa dell’ospedale - il cantiere non ha nulla a che fare con la ’realizzazione’ della Casa di Comunità che già esiste e si chiama Centro Multiservizi. I 400mila euro sono destinati all’impianto di climatizzazione. Il resto può essere, tutt’al più, una nuova distribuzione degli spazi interni e allocazione dei servizi ma tutte cose già esistenti. Non è chiaro, infine, il ruolo dell’Ospedale di Comunità".