
Casa della cultura nel complesso di San Francesco
Da convento a ristorante e nel futuro, probabilmente, Casa della cultura. Potrebbe sorgere al piano superiore dell’edificio che ha ospitato per molti anni il ristorante Cramst nel complesso architettonico di san Francesco, la sede destinata ad accogliere una gran parte delle attività e delle associazioni culturali della città. Il progetto era nato lo scorso anno da una iniziativa di un gruppo di operatori culturali che si era denominato “Io ci sono per“, guidato da Livia Bartolucci (nella foto). L’idea è quella di realizzare uno spazio pubblico dedicato all’arte e alla cultura, aperto a tutta la cittadinanza e collegato con le realtà nazionali e internazionali. Gli enti che si erano resi disponibili sono stati il Comune e l’Opera del Duomo. "Mentre con l’Opera del Duomo, dopo un primo entusiasmo da entrambe le parti, l’iter di assegnazione dello spazio, individuato nella chiesa di Sant’Agostino, è stato drasticamente rallentato da questioni burocratiche, per le quali, ad oggi, non si hanno aggiornamenti in merito; con il Comune il dialogo è andato avanti", spiega Bartolucci. L’associazione ha presentato al sindaco e all’ufficio cultura un nutrito progetto con idee già condivise precedentemente con l’amministrazione ed arricchito grazie al confronto con la rete “Lo Stato dei luoghi“. "Il sindaco – dice – ha assicurato la ormai imminente divisione catastale tra piano terra e secondo piano dell’ex ristorante il relativo cambio di destinazione d’uso. Un passaggio burocratico, questo, necessario per poter procedere concretamente ad un cambio di gestione dello spazio. Ora è il momento di dare un segnale concreto della comune priorità che ha la creazione di questo hub culturale, modificando la destinazione catastale e ponendo così le basi minime per l’agibilità necessaria ai primi utilizzi dello spazio".