Caro energia, piscina a rischio chiusura Gli utenti disabili: "Ci togliete la vita"

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"Noi non vogliamo chiudere gli impianti sia ben chiaro.E’ il caro energia che ci costringe a supporre questa scelta. Dove li prendiamo gli utili per pagare le bollette?. La piscina è un ambiente di fondamentale importanza e non solo per l’agonismo: pensate alle categorie fragili, come gli anziani o i disabili. Ci sono persone alle quali se togli la piscina, togli la vita. Priviamo loro dell’unica possibilità di fare un’attività al di fuori delle mura di casa. Un utente disabile mi ha detto: “se chiudete non posso fare altro“. Mi sento in colpa, ho delle responsabilità: ma non dipende da noi. Anzi...".

E’amareggiato Antonello Volpi, a capo di Azzurra, la società che gestisce in Umbria dieci impianti natatori. E’ preoccupato per le categorie fragili che hanno come punto di riferimento l’attività in acqua e per i circa 120 dipendenti che ci lavorano. "Prima di spegnere tutto - prosegue Volpi - faremo ogni possibile tentativo per evitarlo. Comuni, Province, Regione, Stato, Europa: interpelleremo tutti. Alla base però c’è un semplice conto matematico. Quando non ci sono i soldi per pagare i conti, si chiude. O ce ne andiamo prima che si verifichi questa evenienza, cercando di limitare i danni, oppure cesseremo l’attività indebitati, ma la strada è questa. Stiamo cercando inoltre di sensibilizzare l’opinione pubblica, che pare non rendersi conto del problema. Le istituzioni, proprietarie degli impianti, devono darci una mano". All’appello per scongiurare la chiusura della struttura, si aggiunge quello del signor Marino Marini, socio fondatore della Pro Ponte. Che suggerisce: "La Pro Ponte invece di pensare solo agli etruschi e a Velimna pensi anche ai problemi sociali, compreso questo della piscina".

Silvia Angelici