Cardinale Bassetti: "Sul lavoro basta slogan"

Il presidente della Cei sulla ripresa: "Se non ci sarà ripresa, molte persone non riusciranno più a ritornare a galla e sarà facile scivolare sotto la soglia di povertà"

Il cardinale Bassetti (Imagoeconomica)

Il cardinale Bassetti (Imagoeconomica)

Perugia, 28 maggio 2020 - «Basta con gli slogan e le parole roboanti! Se non ci sarà ripresa, molte persone non riusciranno più a ritornare a galla e sarà facile scivolare sotto la soglia di povertà»: così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, parlando del tema della ripresa del lavoro. «Una sapiente e oculata gestione delle risorse - aggiunge -, la collaborazione con tutti i corpi intermedi del terzo settore, che si dedicano alla rete di protezione sociale, possono favorire 'il piano per risorgerè, di cui ha parlato Papa Francesco.

Nell'ultima 'lettera di collegamento' alla comunità di Perugia-Città della Pieve della quale è arcivescovo, Bassetti si è soffermato sul 'piano per risorgere'. «Prevedo - ha scritto, secondo quanto reso noto dalla stessa diocesi - tre campi di lavoro: il primo e più urgente è l'aiuto alimentare, che ha già visto tanta generosità durante questi mesi. Il secondo, le spese per la gestione della casa: utenze e consumi, un bisogno che sta emergendo e diventerà primario nell'estate».

Il cardinale ha poi espresso gratitudine verso quanti hanno operato per mitigare gli effetti della pandemia.  «Un grazie particolare - afferma nella lettera di collegamento ai fedeli - ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, agli amministratori, agli operatori sociali, ai lavoratori dei servizi essenziali, agli insegnanti e docenti che hanno seguito i ragazzi e i giovani con tanta passione educativa, in particolare coloro che hanno curato i disabili, che nell'accoglienza in chiesa dovrebbero essere messi al primo posto».

«E tanti - ha affermato ancora il presidente della Cei - mi hanno espresso apprezzamenti per i nostri sacerdoti, che hanno trovato mille modi per restare vicino alla gente, per esprimere parole di incoraggiamento, di consolazione, di prossimità e di carità». «Tanta riconoscenza - ha scritto il presidente della Cei - esprimo nei confronti dei consacrati e dei laici per il silenzioso e umile servizio alla povertà. Ora, insieme, dobbiamo sostenere il prezioso e indispensabile lavoro della Caritas e delle altre istituzioni ecclesiali e civili per mitigare le conseguenze della pandemia».