"Carcere, occorrono subito misure concrete"

Le forze politiche, di maggioranza e minoranza, intervengono dopo la morte del detenuto per autolesionismo e chiedono interventi

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La morte del detenuto, 49 anni di origini marocchine, per le conseguenze degli atti di autolesionismo che si era procurato in cella e le proteste degli agenti di Polizia penitenziaria che lavorano nella casa circondariale di vocabolo Sabbione riportano alla ribalta l’emergenza-carcere, dalla quale Terni non sembra immune. Il dibattito si articola, tra prese di posizione e polemiche. "I fatti gravi e drammatici verificatisi nel carcere di Terni vanno attenzionati per mettere in campo misure concrete – sottolineano dal Pd il segretario Pierluigi Spinellli e il capogruppo Francesco Filipponi –. Per questo mesi fa, su segnalazione del Pd di Terni, si attivò immediatamente il deputato Walter Verini che, dopo un sopralluogo, ottenne un trasferimento di detenuti e un aumento del numero delle guardie carcerarie. Una misura che non è sufficiente a risolvere il problema di sovraffollamento e sicurezza, che va affrontato alla radice, ma è un’azione concreta, che si contrappone a uscite demagogiche e come quelle della Lega, che propone l’utilizzo del taser, dimostrando superficialità e non comprensione del problema".

La Lega Umbria a proposito del taser sottolinea: "Vogliamo lavorare per estendere l’utilizzo del taser agli agenti delle carceri, uno strumento che grazie all’impegno della Lega è già utilizzato in Umbria da Carabinieri e Polizia e si sta rivelando molto utile". Non solo, però. La Lega assicura di volersi battere, oltre che per un auento dell’organico, anche per i rimpatri "nella considerazione dei dati elaborati dal Ministero della Giustizia secondo cui circa un terzo dei detenuti presenti nelle carceri umbre è straniero. È necessario consolidare i rapporti con i Paesi di provenienza dei detenuti e prevedere, con il ripristino dei Decreti Sicurezza di Salvini, la possibilità di intensificare i rimpatri al termine del periodo di detenzione per i soggetti più pericolosi".

All’attacco anche Alessandro Gentiletti, capogruppo in Comune di Senso Civico: "Abominevole che la Lega ternana, davanti all’ennesima tragedia faccia propaganda e strumentalizzi, indicando come soluzione il rimpatrio e accanendosi quindi sulla vittima. Una posizione politica che trasuda sciacallaggio e che non risolve i problemi di personale che, raccogliendo le preoccupazioni dei sindacati di polizia penitenziaria, con altre forze alleate da tempo segnaliamo. Il sindaco di Terni, incalzato da me più volte, non ha mai fornito risposte su come si è attivato, quali interlocuzioni ha svolto e come ha utilizzato il pieno mandato che il Consiglio comunale gli ha dato per ottenere più personale per il carcere ternano, tutelando cosi la polizia penitenziaria e i detenuti".