Perugia, 30 aprile 2024 - "Ancora altissima tensione nel carcere di Capanne, a Perugia, per la folle intemperanza di un detenuto straniero e, ancora una volta, a pagarne le conseguenze sono alcuni dei poliziotti in servizio e parte degli arredi interni alla struttura". Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria è molto preoccupato: “Continua il massacro degli agenti in servizio nel carcere perugino di Capanne. Ieri sera, verso le 18, un detenuto marocchino, dopo essere stato sottoposto a sorveglianza speciale per tentato suicidio, ha dato fuoco al materasso della propria cella per poi chiudersi in bagno. Il personale di Polizia è intervenuto immediatamente ma con grande difficoltà per la non visibilità interna per l'enorme fumo nero che impediva l'identificazione della base dell'incendio, con l'ausilio di maschere e bombole.”
“Sono stati momenti ad altissima tensione -prosegue il sindacalista -Dopo dieci minuti, gli eroici Baschi Azzurri sono riusciti a tirare fuori dalla cella il detenuto e, contestualmente, ad evacuare la Sezione portando tutti i detenuti al passeggio. Quattro poliziotti sono stati portati all'ospedale Silvestrini e sottoposti alle cure”. "Il Sappe chiede una ispezione ministeriale nel carcere di Capanne che accerti le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale e del personale di Polizia Penitenziaria (che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico ed una organizzazione del lavoro precaria) ed assuma gli opportuni provvedimenti”, denuncia il segretario generale del Sappe Donato Capece.