
"Cani avvelenati, ora basta". L’allarme di Comune e associazione tartufai
Quattro cani da tartufo avvelenati nel giro di pochi giorni: "Ora basta, uno scempio non ammissibile". I bocconi avvelenati sono stati lasciati nella zona di Fiume frequentata da molte persone, tra cui i cercatori di tartufo che ora lanciano l’allarme. Lo fanno insieme alle istituzioni: il sindaco si attiverà con le forze dell’ordine per controlli specifici e mirati. I quattro cani avvelenati sono per ora salvi: affidati velocemente alle cure dei veterinari sono stati sottoposti alle terapie del caso, ma questo non mitiga la gravità del fenomeno. A rendere noto quanto accaduto è l’associazione tartufai per voce del presidente Andrea Canuti, che però ci tiene a rimarcare che le esche avvelenate "non possono essere accostate con l’attività che ruota attorno alla cerca del tartufo e alla figura dei cavatori: noi siamo i primi a voler bene ai cani, a tutelarli e rispettarli sempre con immensa gratitudine per quello che riescono a fare. Chi commette reati e atti così riprovevoli nulla ha a che fare con noi tutti e con la civiltà della nostra comunità. Per questo ci affidiamo alle autorità competenti", aggiunge Canuti. Il sindaco Luca Secondi parla di "una notizia che crea sconcerto e allarme fra chi frequenta le zone boschive. Per quello che sarà di nostra competenza provvederemo ad attivare con forze dell’ordine e di polizia prima di tutto, per controlli specifici a contrasto di questo fenomeno a dir poco deprecabile". Il primo cittadino spiega inoltre che "l’azione di controllo sarà di massima severità e saranno utilizzati tutti gli strumenti di legge a disposizione".