Il volo è in ritardo ma il bus se ne va. Passeggeri lasciati a piedi all'aeroporto

Incredulità fra le decine di persone che erano appena arrivate da Vienna e, visto che erano le 21, non sapevano come raggiungere Perugia. E sui social scoppia la rabbia contro il disservizio Air Link

Il volo è in ritardo ma il bus se ne va

Il volo è in ritardo ma il bus se ne va

Perugia, 28 agosto 2022 - E’ bastato un post su facebook a scatenare l’ennesima tempesta sull’aeroporto di San Francesco dell’Umbria. O meglio, su uno dei servizi a supporto dello scalo e di cui Regione e Sase (la società che gestisce lo scalo) avevano puntato con decisione. Il servizio in questione si chiama Air Link, ed è un pullman di Busitalia che accompagna per 5 euro i passeggeri allo scalo di Sant’Egidio in concomitanza con la partenza di ogni volo. Si muove dalla stazione ferroviaria e dal terminal bus di Perugia ogni giorno, in coincidenza anche con l’arrivo di treni da altre città della regione.

Stesso meccanismo per i voli in arrivo all’aeroporto: un Air Link per ogni velivolo. Ma venerdì sera l’aereo di rientro da Vienna che doveva atterrare alle 20 ha tardato una quarantina di minuti e l’autista del bus non se ne è minimamente curato: lui qualche minuto dopo le otto, visto che non c’era nessuno, è ripartito alla volta del capoluogo, incurante del ritardo e dei passeggeri che sarebbero rimasti a piedi. E’ possibile che nessuno l’abbia avvertito, anzi quasi certamente non ha avuto alcuna comunicazione. Fatto sta che decine e decine di persone si sono presentate poco prima delle 21 sul piazzale dello scalo, convinte di trovare il bus. E invece non c’era niente e nessuno. "La comoda navetta Arlink di Busitalia, ultimo corsa alle 20.35 se n’è andata – scrive la donna, una perugina cinquantenne -, ovviamente in orario e tutti noi, turisti italiani e stranieri, ma più stranieri credetemi, siamo rimasti a guardarci negli occhi increduli dall’ incomprensibile disservizio, visto anche che il volo proveniente da Vienna è l’ultima tratta in arrivo a Perugia".

Disservizio, disagi e figuraccia. Con turisti di ogni nazionalità e perugini che si sono attaccati al telefono: chi ha potuto si è fatto venire a prendere, la gran parte ha chiamato un taxi. E dato che per salire in città ci vogliono la bellezza di 35 euro, molti si sono organizzati in gruppo per poter spendere un po’ meno. "Grazie – sbotta ancora la donna - perché mi ero abituata ad una capitale (Vienna, ndr) dove i trasporti pubblici lavoravano h24, dove non esistono tornelli nella metropolitana e tutti pagano i biglietti, dove puoi raggiungere ogni parte della città con qualsiasi mezzo, dove tutti danno la precedenza a pedoni e ciclisti, dove il rispetto per i cittadini viene prima di ogni altra cosa".

Da lì è scattato il finimondo sui social, con commenti, battutacce, accuse a destra e manca. E soprattutto si sono visti alcuni ‘like’ di rappresentanti di partiti avversari di quello dell’assessore regionale competente per l’Air LInk, Enrico Melasecche (Lega), persino di alcuni iscritti di Fratelli d’Italia (l’assistente di un altro assessore regionale e la presidente di una delle partecipate di Palazzo Donini). Insomma, il disservizio in tempo di campagna elettorale diventa un buon motivo per denigrare l’avversario, anche se fa parte della stessa coalizione. Tra i commenti inoltre, è venuto fuori che alcuni giorni fa, un’altra abitante di Perugia, aveva subìto un disservizio simile: l’Air Link, siccome era in ritardo, l’ha lasciata alla Stazione di Fontivegge, invece di riaccompagnarla a piazza Partigiani, come prevede l’itinerario. Vero? Oppure la donna ha gettato benzina sul fuoco?

M.N.