Brevetti, l’Umbria resta al palo Siamo i peggiori del Centro Italia

Le domande pubblicate nel 2021 restano a quota 26 come nel 2020 e 2019: 23 a Perugia e tre a Terni

L’Umbria non partecipa al balzo post-pandemia della ricerca italiana, le cui "invenzioni" pubblicate in Europa crescono del 2% nel 2021 grazie soprattutto alla farmaceutica, biotecnologia e chimica. Emerge dall’ultima analisi svolta da Unioncamere-Dintec. Le domande di brevetto europeo pubblicate in Umbria nel 2021 restano infatti a quota 26, come nel 2020 e 2019, mentre in Italia tra il 2021 e il 2020 sono cresciute da 4.465 a 4.555 (+2%), mentre un aumento ancora più consistente del dato italiano si ha nel confronto 2021-2019 (+7,4%). Di conseguenza, il già flebile peso dei brevetti umbri sul totale nazionale (0,58% nel 2020 e 0,61% nel 2019) si indebolisce ancora, scendendo a 0,57%. L’Umbria nel 2021 registra il risultato peggiore tra le regioni del centro e il 14esimo a livello nazionale. Complessivamente, nel periodo 2008-2021 il peso dei brevetti pubblicati in Umbria (357) sul totale pubblicati nello stesso periodo a livello nazionale (56mila 479) è stato dello 0,63%, con il massimo toccato nel 2016 (0,79%) e il minimo nel 2010 (0,48%). Un terzo circa del peso che l’economia umbra, in termini di Pil, ha sull’economia nazionale. In dettaglio, delle 26 domande umbre di brevetto pubblicate nel 2021 ventuno sono state presentate da imprese, una da enti di ricerca e quattro da soggetti privati. A livello di province, 23 domande riguardano la provincia di Perugia e tre quella di Terni.