Confartigianato Terni: "A rischio oltre 3mila imprese e 11mila posti di lavoro"

L'associazione lancia l'allarme sui rincari di energia e materie prime e sulla tenuta socio-economica del territorio privinciale

Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Terni

Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Terni

Terni, 14 settembre 2022 -  Confartigianato Terni esprime “forte preoccupazione perché manca ancora una consapevolezza diffusa della portata delle conseguenze che il caro-energia sta determinando nell’economia italiana e del nostro territorio in particolare”.

Se l’ufficio studi di Confartigianato nazionale stima in 881.264 micro e piccole imprese a rischio, con oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori (pari al 20,6% dell’occupazione del sistema imprenditoriale italiano), nella provincia di Terni sono considerate  in pericolo 3.078 micro e piccole imprese (19,4% del totale) e 11.057 addetti (21,8% del totale).

“Le dinamiche attuali dei prezzi – attacca Confartigianato Terni -  sono economicamente insostenibili per le imprese, prevediamo problemi alla continuità produttiva già dall’inizio dell’autunno, con la connessa necessità di ricorso alla cassa integrazione: le imprese non ce la fanno più

. L'aumento dei prezzi all'ingrosso dell'energia elettrica è stimato nel 383% da agosto 2021 ad agosto 2022. “Sarà un autunno difficile dal punto di vista sociale – avverte Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Terni - con imprese, da un lato, non più in grado di garantire lo stesso livello di produzione e di occupazione e con famiglie, dall’altro, che vedranno contrarsi i redditi e aumentare enormemente i prezzi al consumo. Il Governo e gli Enti locali devono porre in essere interventi immediati sui meccanismi di propagazione dell’inflazione e per sostenere le piccole e medie imprese.”