
Restano ancora molto gravi le condizioni del bambino di un anno, trasportato al Meyer di Firenze lunedì pomeriggio dopo essere arrivato in arresto cardiocircolatorio al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia. Il piccolo è tenuto in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva, ancora riservata la prognosi. Intanto la squadra mobile di Perugia, coordinata dalla Procura della Repubblica, sta continuando a sentire testimoni per cercare di ricostruire quanto accaduto domenica mattina. Quando, secondo il racconto della mamma del piccolo, il bimbo avrebbe rischiato di rimanere soffocato a causa di un pezzo di biscotto.
La donna, di origine nigeriana, ha raccontato che, dopo averglielo tolto, visto che non respirava, avrebbe tentato di farlo rinvenire gettandogli dell’acqua fredda addosso. Il piccolo era arrivato al Pronto soccorso avvolto in una coperta, ancora bagnato. I medici lo avevano rianimato dopo aver tentato per oltre cinque minuti. Quindi, subito il ricovero nel reparto di Terapia intensiva neonatale. Una volta stabilizzato, il trasferimento d’urgenza a Firenze. Intanto, gli accertamenti medici fatti, avevano riscontrato una frattura alla testa, come confermato dalla Procura, e una tumefazione alla fronte.
Il piccolo, inoltre, alla fine di marzo era stato già ricoverato per la frattura di un omero. Le lesioni, che risulterebbero essere recenti, e la recente frattura hanno insospettito gli inquirenti che indagano nell’ipotesi che il piccolo sia stato vittima di maltrattamenti o di incuria. Attualmente il fascicolo risulta essere contro ignoti, mentre l’attività investigativa procede anche sulla scorta della documentazione medica del piccolo.
La madre, sentita lungamente, avrebbe fornito agli inquirenti un racconto confuso ma compatibile con quello di una donna sotto choc per il figlio. Rimangono sospette la frattura e la tumefazione evidenziate e così ravvicinate all’altro episodio da sollevare ombre sull’accidentalità e sulla coincidenza. Ma, come detto, al momento si tratta di sospetti su cui gli inquirenti stanno cercando di fare luce. La priorità rimane la guarigione del bambino.
Luca Fiorucci