
La piscina dove la bimba ha perso la vita (foto Preziotti)
Foligno (Perugia) 15 maggio 2020 - Sono stati rinviati a lunedì, a causa delle restrizioni imposte dal Covid, i funerali della piccola Greta, la bimba di tre anni e mezzo morta a Capodacqua di Foligno in quello che ormai sembra appurato come un drammatico incidente in piscina. Secondo quanto riferito dalle autorità ecclesiastiche infatti la prefettura di Perugia ha preferito attendere (inizialmente le esequei dovevano essere celebrate oggi) per consentire la piena partecipazione di amici e parenti della coppia di genitori, ora distrutta dal dolore nella loro abitazione di Poggiarello. Domani infatti l’ultimo saluto alla bambina sarebbe stato in forma ristretta con solo 15 persone: un funerale fugace, dettato dalle regole anti-contagio. La celebrazione è prevista per lunedì alle 10, al campo sportivo della chiesa di Pieve Fanonica.
La ricostruzione e i tempi Secondo i carabinieri della compagnia di Foligno e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Perugia, che conducono le indagini affidate al pm Elisa Iacone, martedì scorso la piccola ha pranzato con i genitori nella casa dei parenti che si trova accanto alla sua abitazione intorno alle 12.30. Il padre è poi andato al lavoro e la mamma ha iniziato a sistemare la cucina. Prima però aveva cambiato gli abiti alla bimba che, distesa sul lettino della cameretta, aveva iniziato a mimare il gesto del nuoto. Adorava l’acqua ma non sapeva stare a galla, ha spiegato la donna gli investigatori. Un dettaglio suggestivo o un tristissimo presagio. Greta, come faceva spesso, è scesa quindi in cortile a giocare con i cani ai quali era molto affezionata: due Labrador e un meticcio. Ad un certo punto, intorno alle 13.30, la mamma non ha più sentito la voce della piccola e ha iniziato a cercarla all’esterno della proprietà, chiamando in aiuto anche altri familiari. Già a venti mesi Greta si era allontanata ed era stata ritrovata nella proprietà di un vicino intenta a guardare un cavallo. La donna ha notato il cancello aperto (era stato chiuso la sera precedente) e l’assenza dei cani. Alle 14.31 ha quindi lanciato l’allarme, chiamando il 112. Le ricerche sono iniziate subito, attivando anche il Piano provinciale per la ricerca di persone scomparse ma, proprio a fronte della tenera età della bimba, è stato fatto subito decollare un elicottero dal Nucleo carabinieri di Rieti, arrivato in zona alle 15.54. Alle 16.12 il personale a bordo, tra cui un maresciallo della compagnia di Foligno, ha avvistato il corpicino della bimba, galleggiare nella piscina. Inutili le manovre rianimatorie compiute dai militari, in attesa dell’ambulanza. A quel punto però – ha stabilito l’autopsia eseguita dal dottor Sergio Scalise – la bambina era morta da oltre un’ora. Gli investigatori stanno ancora verificando il percorso compiuto. Al vaglio ce ne sono almeno due: uno di circa 900 metri, l’altro di quasi due chilometri. Accertamenti anche sull’accesso nella villa abbandonata. I genitori di Greta hanno spiegato di non aver mai saputo dell’esistenza del casolare e spiegato che la bimba era solita fare con la mamma lunghe passeggiate nei boschi, anche per cercare gli asparagi.
Le testimonianze La ricostruzione dell’accaduto servirà anche a stabilire eventuali responsabilità. Sentito dai carabinieri il custode della villa, che abita a circa 600 metri dal corpo principale della proprietà, ha spiegato che la piscina è in disuso da anni, piena d’acqua piovana e senza copertura, e che per accedere alla tenuta ci sono tre cancelli: il principale viene lasciato aperto per consentire l’accesso dei cavalli. Greta potrebbe essere entrata proprio da lì ma verifiche sono in corso anche sui tratti in cui la recinzione è divelta e da dove potrebbero essere passati i cani che si trovavano con lei. Sul corpo della bimba però sarebbero stati riscontrati solo i graffi delle zampe dei cani che hanno cercato di salvarla, ma non lesioni provocate dalla recinzione divelta.