REDAZIONE UMBRIA

Bambina di 6 anni violentata, adescata dall’orco seriale mentre è in vacanza al campeggio

Magione, il 33enne di Jesi ha mentito per essere ingaggiato come animatore nella struttura Era infatti già sotto processo per un reato simile. Ora è ai domiciliari col braccialetto elettronico

Carabinieri (foto di repertorio)

Magione (Perugia), 1 novembre 2023 – Ad Ancona faceva l’insegnante di musica quando è stato accusato di aver violentato una sua allieva di appena sette anni. In Umbria era arrivato ad agosto, dopo che un giudice gli aveva già vietato di avvicinarsi alle scuole, ed ha mentito per ottenere il lavoro da animatore in un campeggio del Trasimeno.

E qui il predatore sessuale è tornato a colpire, approfittandosi di una bambina di appena sei anni. La piccola vittima è corsa dal suo papà e ha raccontato con precisione l’orrore subito.

Nelle scorse ore è stato raggiunto dalla misura cautelare emessa dal Tribunale di Perugia (arresti domiciliari e controllo elettronico) l’uomo di 33 anni originario di Jesi che nel frattempo il 7 ottobre è stato condannato - in primo grado - dal Tribunale di Ancona a sei anni di reclusione, di cui due da scontare in una struttura sanitaria, sotto cura per via della sua "attrazione incontrollabile nei confronti di bambini piccoli".

Una vicenda amara, aggravata dai particolari che la stessa Procura di Perugia – guidata da Raffaele Cantone – ha reso noti con l’esecuzione della misura cautelare emessa dal Gip Piercarlo Frabotta su richiesta del sostituto procuratore Mario Formisano.

Due mesi circa di indagini e accertamenti tecnici che hanno portato gli inquirenti a chiudere il cerchio sull’uomo. L’orco-animatore avrebbe violentato la piccola attirandola in una stanza, durante una pausa dal lavoro, fin troppo facile per il predatore approfittarsi della fiducia già conquistata tra giochi e baby dance per poi trascinare la piccola nella sua trappola. Quando è scattato l’allarme i carabinieri di Magione, gli hanno trovato nel telefono anche centinaia di immagini pedopornografiche. Tracce biologiche sono state isolate anche sugli indumenti sequestrati. Il Gip nell’ordinanza ha parlato di "fatti connotati da inquietante spregiudicatezza e totale assenza di freni inibitori nel sottoporre ad atti sessuali minori in tenerissima età, ed alla negativa personalità dell’indagato, gravato da precedente specifico e da uno stato mentale patologico che lo rende del tutto arrendevole alla devianza sessuale pedofilia di cui è portatore".

Quando gli inquirenti arrivarono nella sua abitazione marchigiana nel 2020 trovarono addirittura dei diari in cui l’uomo aveva descritto la sua patologica e morbosa attenzione verso i bambini. Racconti choc in cui descriveva gli approcci sia con bambine che con bambini ma non era stato mai provato se oltre alla bambina di sette anni ci fossero state realmente altre vittime o se i racconti fossero solo nella sua fantasia. Fino ad oggi.

Una vicenda che sconvolge la piccola comunità in riva al lago che già in passato aveva dovuto fare i conti con l’arresto del parroco locale accusato – e condannato – per reati di pedopornografia.

Sa.Mi.