MICHELE NUCCI
Cronaca

Baiocco: ’Una banca per Perugia’: "E in 100 giorni ripariamo le buche"

L’ex calciatore presenta la propria corsa a sindaco appoggiato da Bandecchi. "Non faremo alleanze"

Baiocco: ’Una banca per Perugia’: "E in 100 giorni ripariamo le buche"

Cento giorni per riparare tutte le buche di Perugia e una banca cittadina. E poi "mettere al più presto la mani sullo Stadio, valutare attentamente la questione Minimetrò che è stato un investimento sbagliato, fare il Nodo di Perugia", mentre sulla Sicurezza "invieremo 30 vigili da Terni, più due o tre pattuglie di vigilanza privata che servono nei quartieri più ‘caldi’ della città".

E’ un programma fatto di slogan al momento quello di Davide Baiocco, ex stella del Perugia Calcio, che il 9 giugno prossimo correrà da sindaco per Alternativa Popolare, il partito di Stefano Bandecchi che ha conquistato Terni e ora va alla caccia del capoluogo prima e della Regione poi. Ieri mattina alla Sala della Vaccara (pienissima) la presentazione con al tavolo Riccardo Corridore, Cristian Brutti e Carlo Pacelli, tutti e tre avvocati nonché coordinatori regionale e provinciali d Ap.

"La banca la faremo con i soldi di Bandecchi, sarà solida e capitalizzata" sentenzia Brutti. Corridore ripete più volte che "a Terni ci ridevano dietro e ora guardate dove siamo", mentre Pacelli snocciola qualche punto del programma e confonde Alleanza con Alternativa (Popolare). Il gran capo ripete gridando al microfono i suoi refrain ("siamo di centro ma equilibrati, non moderati. Dentro al nostro partito ci sono correnti di destra e di sinistra"), poi la stoccata pesante al sindaco Andrea Romizi. "Questa città negli ultimi dieci anni ha perso sia il prestigio che il Pil, non è più appetibile come un tempo, è calata molto. E sul turismo è diventata una realtà mordi e fuggi, non va bene per niente" dice davanti all’assessore comunale Gabriele Giottoli che ha quella delega e che – chissà – magari tra un po’ sarà al suo fianco.

Corridore intanto ribadisce: "Non faremo alleanze con nessuno". Baiocco intanto spiega perché uno come lui ha deciso di correre da sindaco: "Sono sempre stato lontano dalla politica ma sono stato sempre curioso e mi sono chiesto perché non si riesce a cambiare le cose. Ora credo che non ci sia modo migliore per cambiare le cose che rappresentare la propria città. Sono sempre stato uno che si è rimboccato le maniche e ha corso, si è sacrificato per ottenere dei risultati in qualsiasi cosa che ho fatto. Quello che vogliamo fare – dice – è ascoltare veramente i cittadini, per capire e trovare delle soluzioni insieme".

"Baiocco è stato scelto perché la battaglia per Perugia per noi è importantissima – ribadisce Bandecchi tra una parolaccia e l’altra, dà una pacca sulla spalla a Baiocco tipo quelle che lo chef Cannavacciuolo appioppa ai vari malcapitati – e nella nostra strategia nazionale è un passaggio fondamentale. Non l’ho scelto perché era un calciatore ma perché a me serviva un uomo valido. Non l’ho scelto perché mi serviva un cittadino di Perugia ma perché per fare il sindaco in qualunque città d’Italia servono capacità manageriali, non un’autista di autobus come quelli che ci sono in tutte le città".

E insiste: "Ho scelto quindi Baiocco perché semplicemente è un imprenditore che oggi gestisce l’azienda di famiglia, si assume delle responsabilità e fa delle scelte che devono portare reddito e benessere". Cosa cambierebbe di Perugia? Ma Baiocco, sempre misurato, alla fine, avverte i dipendenti comunali: "Se negli uffici ci sono gli ‘stracca-murigge’ (i fannulloni in perugino) con noi la miusica cambierà".