Avvocati, ’pasticcio’ a Perugia Ma ora restano fuori oltre 3mila legali

La Regione deciderà oggi se proseguire con i professionisti del settore ma c’è aria di dietrofront . Continua intanto la campagna vaccinale riferita ai magistrati ed al personale di cancelleria

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La polemica sulle vaccinazioni scoppiata dopo che la Asl ha chiamato tra i ’riservisti’ anche circa 300 avvocati potrebbe non finire qui e innescare ulteriori fibrillazioni nel bel mezzo di una campagna che ogni giorno riserva critiche accese.

Le dosi a Perugia

Il problema riguarda le circa 30-40 dosi di AstraZeneca somministrate agli avvocati a Ponte D’Oddi. A differenza di quanto accaduto a Città di Castello (110 dosi), Bastia (44 dosi) e Terni (170 dosi), il reclutamento non è stato gestito dal referente degli ordini professionali ma "direttamente dalla Asl in modo del tutto autonomo", chiarisce l’informativa interna agli iscritti. Il nodo sta qui: sembra che una responsabile del servizio vaccinazioni, a fronte dei posti liberi, abbia contattato un parente o un conoscente per chiamare alcuni avvocati via chat e non sprecare dosi. Vicenda tutta da chiarire soprattutto sul perché non abbia contattato i referenti istituzionali.

Assenze pesanti

Tutto nasce dai 1044 ’buchi’ per domenica tra mancate prenotazioni, assenze e disdette. "Per non sprecare dosi e giornate di lavoro dei team – spiega il commissario straordinario Massimo D’Angelo – sono stati contattati i referenti dei servizi essenziali che erano già caricati a sistema. comunicando la disponibilità a coprire posti liberi e anticipare la vaccinazione". Quindi, al di là dei circa 300 avvocati, si è proceduto a somministrare dosi ad assistenti sociali, insegnanti, addetti alle onoranze funebri, e rappresentanti delle forze dell’ordine rimasti indietro.

La querelle sulla giustizia

L’accaduto rischia di alimentare l’iniziale polemica sui vaccini al pianeta giustizia dopo che sabato sono iniziate le somministrazioni di magistrati e personale di cancelleria. Inizialmente la Regione aveva chiesto ai rappresentanti degli Uffici giudiziari il nominativo del referente e le liste di personale. Poi l’Avvocatura aveva sollecitato di essere inserita nel ’Comparto giustizia’ fornendo - come richiesto - olo il Referente e in attesa che la Regione chiedesse le liste. "Tanti hanno frainteso – spiega il Consiglio –: non abbiamo preteso di essere vaccinati prima di altri, nè la precedenza sui ’soggetti fragili’ ai quali, non va AstraZeneca". Il resto è storia.

Il possibile dietrofront

Sabato sera è arrivata la comunicazione al Referente degli avvocati dei posti liberi per domenica. L’Ordine ha contattato gli studi legali a Città di Castello e Bastia (che erano molti di più). Lo stesso nel Ternano. La gestione-Perugia è passata per canali ufficiosi. Adesso la domanda è: gli altri circa 3700 avvocati dell’Umbria avranno il vaccino? La Regione deciderà oggi: Palazzo Donini, dopo le polemiche, potrebbe fare dietrofront.

Erika Pontini