Autobus, un biglietto unico in tutta l’Umbria e allo stesso prezzo

Autobus, un biglietto unico in tutta l’Umbria e allo stesso prezzo
Autobus, un biglietto unico in tutta l’Umbria e allo stesso prezzo

Un biglietto unico con la stessa tariffa per viaggiare in tutti gli autobus dell’umbria. E stesso discorso per gli abbonamenti che non saranno più divisi tra urbano ed extraurbano. E’ una delle novità che annuncia l’assessorato ai trasporti in vista dell’imminente gara per i servizi di Trasporto pubblico locale (Tpl) che "afferma l’assessore Enrico Melasecche – offre l’occasione per una profonda revisione degli standard di qualità previsti per i servizi stessi, fermi ormai da troppo tempo a parametri individuati quasi 20 anni or sono". Per la prima volta in Umbria dunque verrà introdotta un’integrazione tariffaria regionale, già predisposta per la futura aggiunta anche dei servizi ferroviari: si potranno utilizzare i servizi di tutta la regione con un unico titolo e verranno superate tutte le disomogeneità tariffarie attuali. Il sistema funzionerà come “clearing” di distribuzione degli introiti da titoli tra i gestori dei 4 lotti, sulla base di parametri noti, quindi i cittadini non dovranno più acquistare una pluralità di abbonamenti per servizi complementari. Previstaedotazioni dei mezzi per disabili fisici e sensoriali con 100% dei mezzi dotati di pedana manuale per carrozzine (ad oggi lo standard è il 50% dei mezzi) annunci interni sonori e visivi sulla fermata successivae annunci sonori e visivi esterni. La presenza del monitoraggio automatico dei mezzi consentirà il calcolo dei tempi di arrivo (reali, non da orario ufficiale) alle singole fermate pubblicabili sia su palina a messaggio variabile, dove disponibile, sia sui cellulari dell’utenza, mediante QR code o bot (su applicazioni comuni tipo Telegram): mai più quindi attese infinite alle fermate senza sapere se e quando passerà l’autobus. "Una scelta coraggiosa di alta qualità – conclude Melasecche – , in qualche modo rivoluzionaria rispetto alla situazione odierna in cui, di fatto, l’ente pubblico dipende dal proprio gestore privato, una sorta di sudditanza quanto mai inopportuna".